La richiesa di una misura di prevenzione patrimoniale qual è la confisca era stata avanzata, e ora accolta, dal direttore generale della D.I. A. e dal procuratore Capo del Tribunale di Palermo. Adesso nessun dubbio, è scattato il orovvedimento da parte del tribunale di Trapani, sigilli definitivi al patrimonio di Andrea Moceri, ufficialmente commerciante di auto a Campobello di Licata. Il patrimonio confiscato a Moceri conta ben 35 immobiliari di varia dimensione e differenti destinazioni d’uso (locali commerciali, appartamenti per civile abitazione, rimesse), 35 appezzamenti di terreno di varia estensione a destinazione urbanistica, 5 compendi aziendali; quote di partecipazioni in società di capitali, vari conti bancari e polizze assicurative. Il valore complessivo dei beni confiscati può stimarsi in circa 25 milioni di euro.
Il denaro era stato accumulato in nero, come in nero sarebbero pagati i dipendenti costretti a firmare buste paga fantasma, sarebbero serviti a finanziare nuove attività e ad organizzare un giro di usura.
Tra le imprese confiscate c’è anche l’oleificio denominato “Fontane d’oro s.a.s.”, con sede a Campobello di Mazara, oggi in amministrazione giudiziaria, riconducibile a Francesco Luppino, attualmente detenuto, indicato dagli investigatori come un fedelissimo del latitante Matteo Messina Denaro.