Università, sospesi i baroni nepotisti e inciucioni. I cervelli “orfani” scappano

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Una vera e propria “Cupola” quella universitaria,  dove la regola da cui non si può sgarrare è quella del “do ut des”, praticata su scala nazionale.  Al centro i concorsi, le idoneità e le cattedre.  Oggi a me, domani a te. Chi faceva ritirare un candidato sapeva che l’anno successivo qualcun altro avrebbe fatto la stessa cosa, alimentando la catena di favori. La logica della spartizione avrebbe spazzato via ogni concorrenza.   Per tutti gli altri, anche i più meritevoli, orfani di un “barone”, solo qualche borsa di studio, volontariato e anni di inutili speranze.  Una realtà sempre sospettata, spesso sussurrata, qualche volta confermata, come nell’inchiesta partita dalla Procura di Firenze nello scorso autunno, con 59 indagati in tutta Italia.

Tante le intercettazioni telefoniche con frasi che, quanto a cinismo e volgarità, ricordano quelle delle cupole malavitose e non lasciano dubbi su un metodo consolidato.   Nel quadro nazionale spiccava uno scontro duro, anche se indiretto, fra il professor Andrea Parlato, 85 anni, ex ordinario di Scienze delle finanze e professionista tra i più affermati a Palermo, che voleva “piazzare” la figlia Maria Concetta  e il professore Salvatore Sammartino, ordinario  di Diritto Tributario, che sponsorizzava due suoi pupilli, Daniela Mazzagreco e Filippo Alessandro Cimino  A seguito delle indagini della Guardia di Finanza in Sicilia sono stati interdetti per un anno Salvatore Sammartino,  Daniela Mazzagreco e Maria Concetta Parlato dell’Università di Palermo e Andrea Colli Vignarelli, marito della Parlato, dell’Università di Messina.  Ora è arrivata anche la sospensione per sei mesi da eventuali incarichi  del prof.  Parlato, decisa dal gip di Firenze, Antonio Pezzuti.  Per sanare l’ Italia codici e regole , come tutti sappiamo, non bastano più. Sono facili da aggirare e le pene sono lievi e troppo spesso aggirabili.  Occorre recuperare etica e morale, senza le quali ogni sforzo è vano.  Come potremo fermare o sperare di richiamare in patria tutti quei ragazzi che fuggono da questo squallore ?  Ingiustizie e delusioni a quell’età pesano troppo in un paese dove l’ascensore sociale è sempre più bloccato.   Non è solo la politica a essere incapace e inefficiente. Ci sono la burocrazia, l’università, la scuola, il mondo dello  sport e dello spettacolo in cui etica e morale appaiono sconosciute.   Tutti pronti a giustificarsi ipocritamente con una frase che significa poco o peggio: “non è vietato dalla legge”.

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