Due nigeriane arrestate, tratta di esseri umani, destinazione marciapiedi

0
16
Condividi su Facebook
Tweet su Twitter


Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.

Due donne nigeriane sono state fermate in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguito dalla polizia di Stato di Ragusa, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Roma e Bergamo. In manette sono finite Maris John, detta “Anita”, di 37 anni, e Jessica Usanan, detta “Jennifer”, di 29 anni. Le due donne sono state rintracciate rispettivamente in territorio di Roma e Bergamo.

Entrambe devono rispondere non solo di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, ma anche di tratta di esseri umani, reati pluriaggravati per avere agito al fine di sfruttare la prostituzione delle vittime ed esponendole a un grave pericolo per la vita o l’incolumita’, facendo loro attraversare il continente di origine sotto il controllo di criminali che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e le facevano imbarcare su imbarcazioni occupate da numerosi migranti, prive di ogni necessaria dotazione di sicurezza, ad alto rischio di naufragio. L’indagine e’ scattata in occasione di alcuni sbarchi avvenuti al porto di Pozzallo, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016.

Numerose giovani ragazze nigeriane, molte delle quali minori, hanno raccontato di essere state avvicinate da connazionali in Nigeria e allettate a raggiungere l’Italia con la prospettiva di trovare finalmente un’occupazione lavorativa lecita che avrebbe consentito loro la sussistenza nonche’ di supportare economicamente il nucleo familiare. Il percorso che aveva portato le giovani vittime in Italia risultava identico a quello narrato da altre ragazze nel corso degli ultimi anni agli agenti della Squadra Mobile di Ragusa: le ragazze venivano reclutate nel paese di origine, sottoposte al rito magico esoterico del Ju Ju, con il quale si impegnavano a pagare una somma variabile dai 25 ai 35 mila euro ai malviventi che le avrebbero attese in Italia ed alle cui dipendenze avrebbero dovuto “lavorare”, per poi essere trasferite sul territorio italiano grazie ai servizi offerti dai trafficanti libici.
Le indagini hanno portato alla identificazione delle due indagate che, grazie all’ausilio di connazionali e di smugglers in territorio libico, riuscivano a curare tutte le fasi della tratta dal reclutamento al trasferimento in Italia, provvedendo anche all’immissione nel circuito della prostituzione su strada.
Salgono cosi’ a 15 le persone raggiunte da provvedimenti restrittivi emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia in seguito all’attivita’ di indagine curate dalla Squadra Mobile di Ragusa nell’arco dell’anno in corso.
(ITALPRESS).

Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome:

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.