Occhi spalancati e massima attenzione nel sentire l’intervista trasmessa da Raiuno che ha avuto come protagonista una ragazza del Bangladesh riuscita a sfuggire a quel clima di ostilità e reclusione nel quale si trovava da diverso tempo a Palermo e che le impediva di avere una vita normale.
Questa storia è la storia di tante ragazze, alcune minorenni chiamate a abbandonare la scuola per aiutare le famiglie oppure a sposarsi controvoglia senza avere vie di fuga o alternative, vittime anche del mancato processo di integrazione. Ecco che la prefettura di Palermo, ha dedicato una giornata sui diritti umani dei minori e istituito un organismo ad hoc in grado di monitorare tutti i tipi di fenomeni, dal bullismo, al razzismo in cui i minori sono coinvolti.
“La prefettura apre le porte alle scuole affrontando il tema dei diritti umani- sottolinea Antonella De Miro– prefetto di Palermo. Oggi presentiamo anche e lo firmeremo l’atto di costituzione dell’Osservatorio nell’ambito della conferenza permanente che è in prefettura sul diritto allo studio e sul diritto all’uguaglianza sulle possibilità educative. Ciò ci consentirà di realizzare un focus sull’abbandono scolastico di bambine e adolescenti costrette a sposarsi e quindi ad abbandonare gli studi oppure a far rientro dl territorio di origine”.
Al tavolo coordinato dalla prefettura hanno partecipato il Presidente del tribunale dei Minori, il procuratore della Repubblica del tribunale dei Minori, l’Asp, il Comune di Palermo, la città metropolitana e anche il Garante dell’Infanzia, e metteranno a loro disposizione i dati per programmare azioni di tutela e iniziative volte a favorire anche l’integrazione sana nel territorio.
” La dispersione scolastica in Sicilia- sottolinea Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, è diffusa. E’ il momento di pensare a interventi straordinari nelle aree a rischio e l’assessorato sta pensando di mettere in campo alcune azioni sperimentali. E’ il tempo di lavorare concretamente con la Scuole e le associazioni, fornendo una continuità educativa nelle ore post scolastico e solo così potremmo ottenere un risultato nel contenimento di un fenomeno così grande”.
All’iniziativa hanno partecipato sei scuole di diverso ordine e grado della città: il Gabelli, il Principessa Elena di Napoli, Maredolce, Saladino di Palermo, l’I.C. Ficarazzi e dei licei Benedetto Croce e Regina Margherita.