Nella Lega, a 80 giorni dalle elezioni e dopo settimane di consultazioni e trattative, molti si aspettavano che la convocazione di domani al Quirinale fosse per la persona destinata a ricevere da Sergio Mattarella l’incarico di formare il governo giallo-verde. Invece, che gli appuntamenti siano per i presidenti delle Camere, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, ha rappresentato una sorpresa. Un supplemento di consultazioni del tutto inatteso.
Lo stupore che filtra dagli ambienti parlamentari del Carroccio si vena di estrema cautela, trattandosi della suprema carica dello Stato. Eppure c’è chi, fra le file salviniane, arriva a parlare di una quasi “irritualità” della procedura scelta. Anche perché, viene obiettato, cosa farà il Presidente nel caso ipotetico che Fico dica sì e Casellati no, o viceversa, al nome, ormai sulla bocca di tutti, di Giuseppe Conte?
Insomma, l’aspettativa era che per domani il premier incaricato potesse mettersi all’opera. E questa scelta del Colle potrebbe comportare uno slittamento. “Non sarebbe immaginabile -riferisce un parlamentare- che venisse obiettato qualcosa di negativo sulla persona che le due forze politiche hanno citato concordemente”. Detto ciò, il clima è di attesa e rispetto, nella consapevolezza che il Quirinale intende esercitare appieno le sue prerogative costituzionali. (Pol/AdnKronos)