Italia penultima in Ue per laureati. Superati anche dalla Romania

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ll capitale umano scarseggia.  L’Italia è il penultimo Paese dell’Unione Europea per la percentuale  di persone tra i 30 e i 34 anni di età che hanno completato la loro  educazione terziaria (hanno cioè una laurea o un titolo equivalente),  al 26,9% nel 2017. Secondo dati Eurostat diffusi oggi, solo la Romania è più indietro, ma neanche di tanto, al 26,3%. Il nostro Paese partiva comunque da una percentuale molto bassa nel 2002, il 13,1%, e ha  raggiunto e superato l’obiettivo al 2020 (il 26%; quello Ue è il 40%).        Tuttavia, ci sono Paesi, come la Repubblica Ceca, che hanno fatto di  meglio: partiva dal 12,6%, ma oggi è al 34,2%, oltre 7 punti avanti a  noi. L’Italia ha raddoppiato la sua percentuale, ma la Romania l’ha  quasi triplicata: nel 2002 solo il 9,1% dei 30-34enni rumeni aveva  completato la propria istruzione terziaria, oggi la percentuale è del  26,3%. Di questo passo, è probabile che l’Italia venga superata e si  ritrovi ultima nell’Ue.        La media Ue dei 30-34enni laureati è del 39,9%, praticamente allineata al target al 2020 (40%). In Italia il problema non sono tanto le  donne, laureate o simili al 34,1%, quanto gli uomini, che non arrivano al 20%: solo il 19,8% dei 30-34enni ha una laurea o un titolo  equivalente, meno di uno su cinque. Gli uomini italiani di questa  fascia d’età sono in assoluto i meno istruiti d’Europa: i secondi sono i croati, comunque al 22,1%.

Ci salvano le donne, che hanno ben più che raddoppiato  la loro percentuale rispetto alla situazione del 2002, quando era al  14,2%; i maschi, invece, sono passati in quindici anni solo dal 12% al 19,8%. In molti Paesi Ue, comunque il differenziale tra maschi e  femmine è ampio. I più istruiti in assoluto sono i 30-34enni e le  30-34enni della Lituania, al 58%. Seguono i ciprioti (55,8%), gli  irlandesi (53,5%) e i lussemburghesi (52,7%).        Tra i grandi Paesi, la Germania è al 34%, ben lontana dal target al  42% al 2020; la Francia al 44,3% (obiettivo al 50% nel 2020), la  Spagna al 41,2% (target al 44%) e il Regno Unito al 48,3% (non c’è  target, perché nel 2020 saranno fuori dall’Ue).        In Italia, infine, è piuttosto alta, rispetto al resto dei Paesi Ue,  la percentuale degli ‘early leavers’, cioè i 18-24enni con almeno la  terza media che non stanno frequentando scuole o corsi di formazione:  sono il 14%, e anche qui le ragazze (11,2%) fanno meglio dei maschi  (16,6%). Il Paese con la percentuale di abbandoni maggiore è Malta  (18,6%), quello con la percentuale minore la Croazia (3,1%).        (Tog/Adnkronos)

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