Faceva sfilare le ragazzine in mutandine, imponeva loro la castità e quando ne aveva voglia faceva di più. Impunemente, e per oltre venti anni, un pastore evangelico di Avellino, la cui lunga carriera di molestatore è stata interrotta dalla madre di una ragazzina, che ha deciso di denunciare tutto quanto ai carabinieri.
Il pastore ha oggi 85 anni, ma a quanto pare avrebbe abusato di diverse vittime senza copncedersi pause. Fra le accuse che gli vengono rivolte è la “riduzione in schiavitù” delle sue vittime. Veniva obbedito, infatti, grazia al carisma che si era conquistato nella comunità evangelica.
Una delle vittime ha riferito ai carabinieri “di essere stata oggetto delle attenzioni sessuali dell’indagato fin da quando aveva 13 anni”. La donna ha detto che la sua vicenda non è affatto unica, perché tutte le donne che partecipavano alla comunità evangelica dovevano assolutamente assecondare le voglie sessuali del pastore. Altrimenti, secondo la donna, avrebbero commesso un “gravissimo peccato”. Un’altra donna ha affermato che le “più devote” mettevano addirittura la propria casa a disposizione dell’uomo affinché potesse soddisfare tutti i suoi appetiti sessuali nella più totale tranquillità.
“Fai sesso con me, lo vuole Dio”: queste le parole che il pastore pronunciava, costringendo cosi le ragazzine a soddisfare i suoi appetiti sessuali. Se non avessero obbedito, ammoniva, sarebbero state punite dal Padreterno.
Ora il pastore evangelico deve difendersi da accuse molto gravi. Nonostante tutto, la vicenda stava per essere archiviata. Forse in tante avrebbero preferito il silenzio.
