Comuni sull’orlo di una crisi di nervi, AnciSicilia prova a sbrogliare la matassa

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PALERMO 19.01.2018 - PROTESTA SINDACI DELLA SICILIA DAVANTI LA PRESIDENZA DELLA REGIONE © MICHELE NACCARI/ STUDIO CAMERA


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“Abbiamo deciso di chiedere al governo  regionale di individuare, in sede di legge di bilancio 2018, soluzioni strutturali che consentano di superare le cause della crisi  finanziaria degli enti intermedi attraverso la neutralizzazione del  contributo alla finanza pubblica e l’attuazione della legge regionale  15/2015”. Ad annunciarlo sono stati il presidente dell’Anci Sicilia  Leoluca Orlando e il segretario generale Mario Emanuele Alvano nel  corso di un incontro sulle problematiche normative e la crisi  finanziaria degli enti intermedi organizzato oggi dall’Associazione a  Villa Niscemi, a Palermo. Presenti anche i segretari generali e i  ragionieri generali delle città metropolitane e dei liberi consorzi e  l’assessore regionale alle Autonomie locali Bernadette Grasso.

AnciSicilia ha presentato un documento, poi approvato integralmente  dai partecipanti, in cui ha evidenziato come “la crisi degli enti di  area vasta è una crisi di sistema e che va affrontata nel confronto  istituzionale tra Regione e enti locali; la mancata attuazione di una  compiuta riforma regionale ha prodotto la condizione di perdurante  sofferenza finanziaria; non è stata data concreta attuazione alle  norme previste dalla L. 190/2014 in materia di personale”.

Una situazione evidenziata al ministro dell’Interno  Marco Minniti con una nota congiunta a firma del coordinatore delle  città metropolitane e del presidente dell’Anci in cui veniva  evidenziato che “la gravissima difficoltà in cui versano gli enti  intermedi è stata determinata dal fatto che, pur avendo subito  integralmente i tagli degli scorsi anni, sono stati esclusi dal  riparto dei contributi correnti nazionali e non hanno beneficiato del  trasferimento da parte della Regione di adeguate risorse compensative, nonostante gli accordi via via intervenuti in tal senso”.

L’Anci Sicilia ha inoltre espresso “fortissima preoccupazione” sulla  concreta prospettiva di chiudere i rendiconti 2017 in disavanzo;  l’impossibilità di approvare il bilancio 2018/2020 e, da parte della  città metropolitana di Catania, di approvare il bilancio 2017;  l’impossibilità di svolgere i servizi sulle scuole secondarie e sulle  strade provinciali; l’impossibilità, in assenza degli strumenti  finanziari, di realizzare gli investimenti di cui sono destinatarie  sia per strada che per scuole.                        (Man/AdnKronos)

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