(Marika Cirone Di Marco) L’aia si era risvegliata di soprassalto al frastuono dei botti che mai come prima avevano lacerato l’aria e si erano fatti sentire pure nelle contrade lontane.Persino i galli ,che avevano il sonno pesante e normalmente si sentivano ronfare della bella ,erano saltati su ,drizzando penne e creste.Usciti all’aperto ,pieni di stizza per essere stati svegliati nel bel mezzo del loro pisolino e pronti a beccarsi per evitare che qualcuno dei pennuti potesse solo pensare di occupare il posticino morbido e caldo ,che si erano trovato per passare la notte ,si erano guardati intorno e avevano interrogato i vicini. Nessun gallo, pollo, pollastra , pulcino sapeva dire alcunche’: era tutto un concerto di “Nenti sacciu , iu nun c’era e si c’era dormiva”.Di piu’ ,Il buio era assoluto e la notte era fonda e senza luna .Finite le congetture in cui tutti si esercitarono , facendo sfoggio di creste , penne alzate , stropiccio di zampe ,a testimonianza di quanto considerassero l’episodio fastidioso ,decisero di avviarsi in mesto corteo a interrogare il Nano Verde .Chissa’che questa volta , compreso dell’eccezionalità del caso, non si lasciasse andare finalmente a rilasciare un qualche vaticinio ! Si inchinarono ,chiesero scusa per il disturbo che gli arrecavano, si profusero in giaculatorie , offrirono cibini prelibati,e attesero che il Nano svegliandosi dal suo torpore parlasse .Si imposero il massimo silenzio per non disturbare la preparazione e formulazione dell’oracolo e attesero.Ssst ,ssst, silenzio, trattenete il fiato , non disturbate ,si imploravano vicendevolmente con gli occhi. Attesero, attesero e attesero sempre a cresta in giu’,in segno di rispetto. Attendono ancora, a quanto dal suo cantuccio poteva vedere la vecchia gallina . Ma cosa?
(ex deputato regionale PD)