Palermo, gli affari dei Vernengo nel settore dei carburanti. Sequestrati 5 distributori per frode

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I finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia Economico –
Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno arrestato nove persone (duein carcere e 7 ai domiciliari), sequestrato 5 distributori di carburanti del capoluogo enotificato 13 obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, 8 dei quali
integrati dall’obbligo di dimora a Palermo, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e hannopermesso  di denunciare all’Autorità Giudiziaria 43 persone ritenute parte idi un’ associazione per delinquere dedita al trasferimento fraudolento di valori, alla frode in commercio, alla frode fiscale e alla commissione di altrireati.
Sono stati condotti in carcere Danilo Lazzarotto (cl. 1982 di Bagheria) e RosarioMontagna (, mentre sono stati posti agli arresti domiciliari Cosimo Vernengo , Giorgio Vernengo , Natale Di Cristina
Carmelo Munzone (cl. 1956 di Catania), Filippo Tirendi , Alessandro Primo Tirendi e Eugenio Barbarino.
Inoltre sono stati sequestrati 5 distributori di carburante a Palermo, in particolare  in Via Roccella 161, in Via Leonardo da Vinci n. 392, in VialeCampania, in Corso Tukory n. 169, in Via Messina Marine, n. 435.
L’attività investigativa ha preso le mosse dopo una verifica avvenuta nel 2013 su uno dei distributori, oggi sequestrati.
In particolare i  finanzieri hanno scoperto che il sistema di misurazione delle quantità erogate era stato manomesso, così da far apparire di aver venduto un numero di litri superiore rispetto a quello effettivamente consegnato al cliente.una vera e propria “centrale” dedita alla frode in
commercio di carburanti, nonché alla frode fiscale.
I successivi accertamenti hanno permesso di confermare l’esistenza di una associazione per delinquere che, attraverso la fittizia intestazione a  prestanome di unaserie di distributori stradali di carburanti, ha realizzato una frode fiscaleparticolarmente consistente se si pensa che sono state emesse fatture per operazioniinesistenti per quasi 38 milioni di euro e, in conseguenza, è stato causato un dannoallo Stato derivante dal mancato incasso di IVA per quasi 7 milioni di euro.
Inoltre, i finanzieri hanno verificato anche una evasione delle imposte  dovute su carburanti e lubrificanti per circa 2,5 milioni di euro, realizzataattraverso l’alterazione dei misuratori degli impianti di distribuzione, l’importazioneillecita di olio lubrificante dall’Albania e la vendita di gasolio destinato alrifornimento delle navi (che è esente da accisa) come normale carburante perautotrazione.
Le indagini hanno consentito di evidenziare l’interesse di “cosa nostra” nel settore economico attraverso un personaggio della caratura di Cosimo Vernego. Questo già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, insieme al fratello Giorgio  si occupava della gestione dei distributori mettendo in atto la frode.

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