Il giallo del computer scomparso e degli acufeni. Intervista al dottor Aldo Messina

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E’ un giallo il furto del computer “speciale” compiuto presso il Policlinico universitario, unità operativa audiologia, in via del Vespro 127. Perché proprio quello e com’è stato possibile che il ladro potesse passare inosservato in pieno giorno, nelle ore in cui l’ambulatorio è particolarmente affollato?

A questo interrogativo dovrà rispondere la polizia, alla quale si è rivolto il dottor Aldo Messina, responsabile del reparto e fruitore del computer, che contiene un sofisticatissimo e costoso software.

C’è tuttavia un altro aspeto che l’episodio induce a riferire, ed è la particolarità dell’assistenza che il medico specializzato presta. Un tipo di assistenza poco nota, per una malattia altrettanto sconosciuta, che colpisce coloro i quali credono di sentire, talvolta continuamente, suoni e rumori che non vengono prodotti. Così come ci sono persone che vedono ciò che non c’è, ci sono altre che ascoltano suoni inesistenti.

Sul giallo e sulla malattia sconosciuta chiediamo lumi al dottor Aldo Messina, il direttore dell’ambulatorio.

Dottore, come spiega quel che è accaduto?

Non me lo spiego semplicemente, non so cosa pensare. Il danno per i pazienti è grave.

Un furto su ordinazione?

Non ne so niente, penso a ladruncoli che non sapevano quel che facevano. Il computer è una macchina normale, di basso costo tutto sommato. Il software che esso contiene ha un costo che si agira sui diecimila euro

Il fatto che abbiano preso proprio quel computer deve averla fatto pensare…

“Certo, alla necessità di riparare subito al danno perché ci sono pazienti cui non è possibile interrompere la cura”

Dove si trovava il computer?

“A piano terra, un luogo accessibile, nella stanza accanto dove lavoro. C’è una portineria, ma anche un gran via vai”

Quando è avvenuto il furto?

“Dalle 7 del mattino alle 14 del giorno 10 corrente.”

E quando si è accorto che il computer non c’era più?

“Alla fine della giornata, alle 14, e ho chiamato subito la polizia. Lo hanno preso nella stanza accanto alla mia, mentre svolgevo il mio lavoro, dalle 11 alle 14”

Alla stanza in cui era riposto il computer si accede solo dalla direzione, cioè dal suo ufficio?

“No, ci sono due accessi, quello che permette di entrare dalla mia stanza, e un altro, dal corridoio”.

Il computer è diventato un aggeggio prezioso dopo il furto. E’ così?

Sono state riferite molte inesattezze, che per esempio il soft è replicabile. Non è così. Per il resto è un computer normale, che ha nella pancia un soft per la riabilitazione musicale degli acufeni.”

Vuole spiegare di che si tratta, per favore?

“Si percepiscono suoni in assenza di stimolazione sonori, è una malattia che colpisce il 25 per cento della popolazione, una vasta fascia della popolazione. Le cause diverse, non sempre legate all’orecchio, possono essere problemi vascolari, neurologici, legati ai denti, alle patologie del sonno, p neoplasie del nostro organismo”

Quando il medico accerta l’inconveniente, come cura il paziente?

Il medico deve cercare di risolvere la causa all’origine. Quando accerta che non ci sono malattie particolarmente gravi da rimuovere, il suo primo obiettivo è cercare di aiutare il paziente con degli esercizi o, come nel nostro caso, con delle apparecchiature utili a distrarre l’attenzione da questo fastidio.”

E come fa a distrarlo?

In definitiva il soggetto con acufeni concentra tutta la sua attenzione su questo suono fantasma. Il medico deve disancorare questo processo con metodiche psicologiche di tipo cognitivo comportamentale oppure con metodiche che alterano i normali ritmi del nostro sistema nervoso centrale. Il neuro-feedback, cioè il soft rubato, svolge esattamente questa funzione in quanto registra i ritmi elettroencefalografici. Quando riscontra delle alterazioni interessanti per la nostra patologia le ristabilizza inviando tramite una cuffia al sistema uditivo del paziente degli impulsi sonori. “

Fa tutto la macchina, il software, dunque?

No, resta al medico la responsabilità di interpretare gli indizi utili. In questo momento i colleghi canadesi che hanno realizzato il software, hanno affidato al policlinico universitario di Palermo il progetto di analisi dei soggetti acufenopatici. “

Quanti pazienti ha in cura il suo ambulatorio”

In trattamento c’erano trenta pazienti ed altri dieci in lista d’attesa, per ognuno di essi occorre calcolare una seduta di 33 minuti due volte la settimana per almeno tre-quattro mesi. La qualcosa impegna l’èquipe – cioè me stesso – dell’ambulatorio sugli acufeni del policlinico ogni giorno dalle 7,30 alle 15. Il servizio è prestato gratuitamente. “

Mi dica di più sugli acufeni, anche io percepisco qualche suono che non c’è.

Tornando agli acufeni, è facile rendersi conto che percepire un suono che non c’è, ininterrottamente, per 24 ore determina dei disturbi sia all’attività lavorativa che all’attività di studio, altera il ritmo sonno/veglia e compromette l’intera vita personale e familiare del paziente tanto da indurre alcuni, un modesto numero di casi per fortuna, al suicidio.

Quali potrebbero essere le conseguenze del furto, per i pazienti?

“Avere interrotto bruscamente l’attività di assistenza è un evento delittuoso al quale intendo rispondere attivandomi affinché comunque nel più breve tempo possibile il servizio possa essere gratuitamente ripreso.”

 

 

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