Meloni (Fratelli d’Italia) a Catania: “Attendiamo nome premier, no a scatole chiuse”

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“Attendiamo di capire complessivamente di cosa si stia parlando. Noi abbiamo posto, come si sa, alcune questioni perche’ non partecipiamo, a ‘scatole chiuse’. La prima questione che abbiamo posto, che non e’ secondaria, e’ conoscere il nome del Presidente del Consiglio, che in un Governo e’ colui che indirizza le politiche dell’esecutivo e stabilisce le priorita’”. Cosi’ il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a Catania, dove sono in programma alcune iniziative elettorali in vista delle elezioni amministrative del 10 giugno prossimo. “Ho letto tante e tante pagine di programmi molto complessi – aggiunge – ma poi e’ il presidente del Consiglio che stabilisce effettivamente che cosa si faccia e in che tempi lo si faccia e ho chiesto di avere alcune risposte sui programmi. Alcune di quelle nostre richieste mancano nei testi che ho letto, ma aspetto di leggere quelli definitivi”. “Mi dispiace soprattutto che manchi il Sud – sottolinea Giorgia Meloni -, mi spiace che non ci sia alcun riferimento alla nostra storica proposta di un riequilibrio delle risorse sulle infrastrutture, oggi molto squilibrato verso il CentroNord. E anche per quella che qui e’ la piu’ grande delle richieste, il tema del lavoro, ci sono solo tre righe e c’e’ molto sull’assistenzialismo. Se i 17 miliardi di euro che si vogliono investire sul reddito di cittadinanza – conclude – si investissero sulle imprese che assumono, probabilmente si darebbe ai cittadini un futuro di dignita’ che l’assistenza difficilmente genera”.

“Alcune di quelle nostre richieste mancano nei testi che ho letto ma aspetto di leggere quelli definitivi. Mi dispiace soprattutto che manchi il Sud, mi spiace che
non ci sia alcun riferimento alla nostra storica proposta di Fdi di un riequilibrio delle risorse sulle infrastrutture, oggi molto squilibrato, verso il CentroNord”.  “E anche per quella che qui e’ la più grande delle richieste, il tema del lavoro – ha evidenziato- ci sono solo tre righe e c’è molto sull’assistenzialismo. Io non penso che la sfida dell’Italia debba essere l’assistenzialismo ma il lavoro”.

“Se i 17 miliardi di euro che si vogliono investire sul reddito di cittadinanza si investissero sulle imprese che assumono – ha concluso Meloni- probabilmente si darebbe ai cittadini un futuro di dignità che l’assistenza difficilmente genera”.

(ITALPRESS)

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