Disabili e nazismo, palate di fango all’indirizzo di Musumeci. Ignobile

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Nello Musumeci è stato accusato di avere trattato malamente i disabili gravissimi siciliani nel corso di un intervento in Aula. Il Presidente della Regione avrebbe addebitato, secondo le accuse, ai disabili di penalizzare altri settori della vita pubblica, nell’ambito del welfare, a causa dell’entità del finanziamento. Il governo, avrebbe detto, non ha nessuna responsabilità se ci vogliono molti soldi per sostenere la disabilità grave in Sicilia.

L’equazione non è piaciuta all’opposizione parlamentare e, soprattutto, a quella extraparlamentare. Nei social il sentiment prevalente penalizza fortemente Musumeci, e gli addebita una grave mancanza di sensibilità verso i siciliani meno fortunati. C’è addirittura chi sospetta che questa modesta sensibilità sia il lascito delle ideologie di destra del Presidente. E chi propone ignobili accostamenti fra Musumeci ed il nazismo, che voleva liberarsi delle razze impure e dei disabili.

Il governatore si è difeso, giudicando meschine e false le accuse. L’episodio induce ad una riflessione sull’uso maldestro della comunicazione, sull’odiocrazia imperante, e sulla irresponsabile leggerezza con la quale si lanciano accuse e sospetti di gravità inaudita. Prevale nei social un linguaggio peggio che volgare e scurrile, ma odioso e pericoloso. La conseguenza non è il mascariamento della vittima, il mostro da mettere alla gogna, ma l’instaurazione di un clima di tensione e incomunicabilità che seppellisce un’attività politica degna di questo nome.

Nella prima Repubblica erano le ideologie a subire il “massacro”. I comunisti mangiavano i bambini, i socialisti erano i senza dio, i governi erano sempre e soltanto ladri, oggi sono i personaggi più in vista nel mirino, a causa della fine dei partiti e la prevalenza del leaderismo.

Questa premessa vi lascia intendere come la penso sull’episodio oggetto dell’aspra polemica sui disabili. A mio modesto avviso il Presidente della Regione ha inteso rappresentare all’Aula una banalità, che la coperta è corta e se si spende tanto da una parte, si toglie altrettanto dall’altra parte. Se non ci fossero stati di mezzo i disabili, su cui ci sono state da qualche anno (e per fortuna) tante attenzioni, l’equazione sarebbe passata inosservata.

Mi rifiuto di immaginare – e non vedo nemmeno come si possa sospettarlo dalle parole pronunciate – che Nello Musumeci fosse dispiaciuto per i costi alti del sostegno ai disabili gravi. E non capisco nemmeno come si possa accostare addirittura l’ideologia nazista al Presidente della Regione.

Ciò non toglie, ovviamente, che Musumeci avrebbe potuto esimersi dal citare  un nervo scoperto del welfare siciliano. E’ stato inopportuno, un errore di comunicazione che non avrebbe dovuto essere usato per affibbiare a una persona per bene – della quale non condivido idee e relazioni politiche – la fama di razzista, anzi peggio, un sostenitore dello sterminio nazista della disabilità.

A favore di Musumeci desidero ricordare che nella sua lunga carriera politica – dalla parte sbagliata per quanto mi riguarda – non c’è un solo episodio in cui si sia macchiato di epiteti insultanti ed accuse false ed ingenerose agli avversari. Non ha mai colpito con palate di fango.

E’ auspicabile che chi di dovere reciti il mea culpa. Finora si è scusato, per l’errore commesso, Nello Musumeci.

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