Riceviamo e pubblichiamo comunicato dell’Assessore Regionale all’Economia, Gaetano Armao
In relazione alla inesatta ricostruzione apparsa oggi in un articolo su Repubblica-Palermo, a firma di E. Lauria, con riguardo alla mia posizione fiscale, che fa seguito ad altre recenti e reiterate iniziative giornalistiche, assunte come verità rivelate da un parlamentare del M5S, corre l’obbligo di chiarire che:
- per Lea gran parte delle cartelle di cui riferisce confusamente l’articolo sussistono regolari contenziosi incardinati nell’esercizio dei diritti di difesa riconosciuti dalla legge e dallo Statuto del contribuente presso le Commissioni tributarie. Peraltro alcune di tali cartelle risultano adesso oggetto di sgravio (e quindi annullate), in quanto infondate, ed in parte determinate da macroscopici errori (duplicazioni);
- per le somme oggetto di contenzioso, il cui esito potrebbe esser addirittura vittorioso ed avvalendomi di un diritto riconosciuto ad ogni cittadino, ho integralmente richiesto, nei termini previsti e nel rispetto della legge, in parte la definizione agevolata (c.d rottamazione) ed in parte la rateizzazione delle somme residue (di spettanza dell’Agenzia delle entrate e non corrispondenti agli importi indicati), questioni peraltro sulle quali non vi é alcuna discrezionalità da parte dell’agente della riscossione in presenza dei requisiti prescritti dalla legge;
- pur essendo stato in passato danneggiato dall’attività di Riscossione Sicilia S.p.a. a causa di alcuni errori nella comunicazione di cartelle e di presunti crediti anche a terzi, mi sono limitato ad evidenziarli e non ho proposto alcuna azione risarcitoria come pur avrei potuto;
- il controllo sulla società in questione, limitato agli equilibri finanzirii ed alla corretta gestione, non é espletato in alcun caso dall’Assessore, ma dalla struttura amministrativa che dipende dal Ragioniere generale, mentre il potere di nomina degli amministratori é attribuito alla Giunta;
- appare opportuno chiarire che nessun rapporto ho intrattenuto e ne intrattengo con la struttura burocratica della società alla quale, evidentemente, si deve la propalazione di notizie sul mio conto concernenti anche la pregressa attività di legale, con evidente violazione dei più elementari diritti di riservatezza;
- infine deve rettificarsi che Riscossione Sicilia S.p.a. agisce per conto di enti impositori (Agenzia delle entrate , Cassa nazionale forense) e non in proprio sicché essa non é creditrice siccome vorrebbe far intendere l’articolo (se non limitatamente alle scarne percentuali di aggio).
Questo preciso non senza sottolineare che ho regolarmente adempiuto ai miei obblighi fiscali negli ultimi dieci anni per oltre 4 milioni di euro 9 (e quindi la residua parte costituisce neanche il 10% di quanto corrisposto),e che, ovviamente, agirò nelle competenti sedi penali e civili a causa della propalazione di notizie false da parte di chicchessia, sopratutto se legato da sodalizio, cosa che con inusitato tempismo sta avvenendo negli ultimi giorni.
E questo mentre oggi, altra stampa (Il Dubbio), rivela che le campagne ordite nei miei confronti nel 2012 dal signor Lirio Abbate (giornalista del medesimo Gruppo editoriale di Repubblica) hanno una singolare coincidenza con le sue assidue frequentazioni imprenditoriali ed il forte contrasto che ho espresso, da Assessore, sulla vicenda della privatizzazione dell’AST, bloccandone le procedure.
Palermo, 20 giugno 2018