Bottone rosso contro fake news sul sito del commissariato di polizia online

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Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha inaugurato , presso il Servizio Polizia Postale e delle  Comunicazioni, il primo Protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news attraverso il web. Il progetto, spiega un  comunicato della Polizia, muove dalla più recente sensibilità  sviluppatasi attorno al fenomeno delle fake news, nell’ambito di un  generale dibattito che sta coinvolgendo, per la individuazione di  efficaci risposte, le istituzioni di diversi Paesi e della stessa  Unione Europea, oltre ai gestori delle principali piattaforme social  livello mondiale.

Evidente la necessità di arginare, con specifico riguardo al corrente  periodo di competizione elettorale, l’operato di quanti, al solo scopo di condizionare l’opinione pubblica, orientandone tendenziosamente il  pensiero e le scelte, elaborano e rendono virali notizie destituite di ogni fondamento, relative a fatti od argomenti di pubblico interesse.

Lungi dal costituire espressione degli imprescindibili valori  costituzionali della libertà di pensiero e del diritto di cronaca, la  diffusione di fake news in campagna elettorale si pone, purtroppo, in  un’ottica radicalmente opposta a quella di un legittimo esercizio di  democrazia: l’obiettivo è infatti la violazione della libertà  personale dei cittadini, l’induzione sistematica di falsi  convincimenti, individuali e collettivi, e la macroscopica alterazione del sereno dispiegarsi del confronto democratico; il tutto, per  favorire interessi particolari – non sempre leciti, chiari o  riconoscibili – da parte di singoli individui o gruppi di pressione.

Benché campagne di disturbo – se non di vera e propria  disinformazione – siano sempre esistite, il fenomeno in parola assume  oggi proporzioni ancor più insidiose, in ragione della pervasività dei moderni canali di comunicazione telematica (siti internet, blog,  social network, piattaforme di instant messaging), capaci di  moltiplicare esponenzialmente gli effetti negativi della pubblicazione di una notizia fake, rendendone immediatamente virale il contenuto ad  una vastissima platea di destinatari. Spesso anzi, la moltiplicazione  virale di una notizia fake costituisce il frutto dell’opera di  professionisti della comunicazione social, i quali, all’insaputa della generalità degli utenti – ed in alcuni casi mediante l’utilizzo di bot informatiche appositamente dedicate – sono in grado di ”spingere” la notizia falsa fino a portarla tra gli argomenti più in evidenza nel  dibattito generale.

Alla viralizzazione del problema, allora, è opportuno contrapporre la  viralizzazione della possibile soluzione: il Protocollo per il  contrasto alle fake news muoverà, a tal fine, da un’idea di sicurezza  partecipata che prevede a fianco della Polizia di Stato l’azione  attiva e proattiva di provider e cittadini.

Esso si articolerà nelle seguenti fasi. Un ruolo centrale è attribuito al ‘Commissariato di PS on line’, struttura attiva nella diffusione  della cultura delle sicurezza e dei servizi di prossimità al  cittadino, la quale ha saputo, sin dalla sua istituzione nel 2005,  attraverso i suoi canali di comunicazione istituzionale (pagina web  del Commissariato di PS online; pagina facebook ‘Polizia di Stato’,  ‘Una vita da social’; ‘Agente Lisa’ e quella del Commissariato di PS  online) aggregare attorno a sé una Community virtuale che oggi supera  i 900 mila contatti.

Un bottone rosso contro le fake news sul sito del commissariato di polizia online: nasce un nuovo servizio per aiutare i circa 800.000 cittadini ”che sistematicamente si rivolgono
alla Postale” a muoversi dentro l’orizzonte del web. ”Stiamo parlando di un servizio già esistente che serve a tutelare le persone di fronte a clamorose notizie infondate, uno strumento del tutto trasparente e legittimo di servizio pubblico. E non c’è nessuna idea
di entrare nel dibattito politico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti alla presentazione del nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le fake news al Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) a Roma, ribadendo come sia ”molto importante avere un rapporto di cooperazione con i provider” su questo tema.

Una ”alleanza” tra le istituzioni democratiche e i provider contro le fake news. C’è più sicurezza insieme”: proprio al fine di  sfruttare le potenzialità offerte da una così vasta comunità, sul sito www.commissariatodips.it viene creato e messo a disposizione dei  cittadini uno speciale Red Button per la segnalazione di fake news. Si tratta di un servizio dedicato di segnalazione istantanea, grazie al  quale l’utente, giovandosi di un’interfaccia web semplice ed  immediata, senza particolari procedure di registrazione, potrà  segnalare l’esistenza in rete di contenuti ascrivibili a fake news.

Il sistema prevede anche la possibilità di arricchire la segnalazione  attraverso l’indicazione precisa delle Url, la compilazione di campi  in cui poter indicare le piattaforme social ove la fake news viene  diffusa ovvero, attraverso la compilazione di un campo ad inserimento  libero, fornire le informazioni ritenute utili.

“Ritengo tutto questo particolarmente importante – continua Minniti – perché ha a che fare con una istituzione, la Polizia Postale, che ha una credibilità, una capacità di intervento
operativo e una forza di terzietà che mette al riparo da qualunque elemento di parzialità”. Questo nuovo strumento, il ‘red button’, “lo considero – aggiunge – un ulteriore elemento di garanzia” e “credo che questo progetto sia molto positivo: va nella direzione di una
acquisizione sempre più libera e consapevole di internet, serve a proteggere e ad aiutare coloro che chiedono di essere aiutati”.

La Polizia Postale in questa attività “si assume delle responsabilità
e svolgerà un lavoro preciso. Se ne occuperà in maniera trasparente e
verificabile”, conclude Minni

Ricevuta la notizia, la Polizia Postale verificherà, per quanto  possibile, l’informazione, con l’intento di indirizzare la successiva  attività alle sole notizie manifestamente infondate e tendenziose,  ovvero apertamente diffamatorie.

La notizia, in particolare, verrà presa in carico da un  team dedicato di esperti del Cnaipic che, in tempo reale, 24 ore su  24, effettuerà approfondite analisi, attraverso l’impiego di tecniche  e software specifici per l’Osint in rete, al fine di individuare la  presenza di significativi indicatori che permettano di qualificare,  con la massima certezza consentita, la notizia come fake news  (presenza di smentite ufficiali, falsità del contenuto già comprovata  da fonti obiettive; provenienza della presunta fake da fonti non  accreditate o certificate etc.). Tale speciale team curerà altresì  un’autonoma attività di raccolta informativa, al fine di individuare  precocemente la diffusione in rete di notizie marcatamente  caratterizzate da infondatezza e tendenziosità, ovvero apertamente  diffamatorie.

Sulla scorta degli elementi evidenziati nei report di analisi –  qualora sia risultato possibile individuare con esattezza una fake  news – sul sito del Commissariato di ps on line e sui canali social  istituzionali verrà pubblicata una puntuale smentita.

La Polizia si occuperà di fake news, lasciando ”il dibattito politico a quelli che fanno politica”, insiste Minniti. La Postale interverrà sulle segnalazioni dei cittadini ”di fronte a una notizia palesemente falsa” e può ”chiedere l’intervento del provider per vedere se possibile rimuovere il contenuto”; può smentire ufficialmente la notizia; o ”di fronte a una notizia di rilevanza penale perché è stato commesso un reato, trasferisce gli atti alla
autorità giudiziaria”, spiega Minniti.

L’intento di vicinanza e servizio ai cittadini si declina, in tal  modo, nell’obiettivo di viralizzare la contronarrazione istituzionale, affinché il cittadino possa giovarsi di una più completa descrizione  del fatto o del fenomeno, e riappropriarsi, in tal modo, di quella  libertà di scelta negatagli da un’informazione tendenziosamente falsa  o parziale. In ogni caso, nella misura in cui la notizia sia in grado  di incidere direttamente sulla reputazione e l’onorabilità delle  persone, la Polizia Postale darà avviso, attraverso i predetti canali  istituzionali, della eventuale esistenza di smentite ufficiali medio  tempore pervenute da parte degli interessati. Ove necessario, infine,  la Polizia Postale, forte della professionalità acquisita nel corso  degli anni, potrà fornire eventuale ausilio al cittadino destinatario  della fake news, guidandolo nell’interlocuzione con le maggiori  piattaforme social ed indirizzandolo nella proposizione di richieste  di rimozione dei contenuti ritenuti lesivi, richieste le quali, in  ogni caso, dovranno essere successivamente valutate dal singolo social network.        (Sin/AdnKronos

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