Salvini: “Il premier? Un professionista incontestabile”. Giuseppe Conte, il giurista

0
847
Condividi su Facebook
Tweet su Twitter


Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.

Dopo banchetti e gazebo sparsi per l’Italia (oltre 100mila partecipanti, secondo la Lega), concluso quindi il rito per l’approvazione del contratto di governo, domani Luigi Di Maio e Matteo Salvini presenteranno al Quirinale il nome del candidato premier dell’esecutivo giallo-verde.

“Il premier? Un professionista incontestabile” ha anticipato Salvini, “una figura che va bene a entrambi, con una esperienza professionale incontestabile e che condivida e abbia contribuito alla stesura del programma”. Le parole di Salvini lascerebbero intendere che il candidato vada rintracciato tra uno dei partecipanti al tavolo per il contratto, si parla di tecnici come il giurista Giuseppe Conte, già indicato come ministro della pubblica amministrazione nella squadra di governo M5s presentata alla vigilia delle elezioni. Ma anche quelli di parlamentari di peso come Riccardo Fraccaro o Danilo Toninelli. Di Maio non ha però perso la speranza di fare il premier, sostenuto anche da Davide Casaleggio («Il premier ideale è Di Maio»), oppure, suo malgrado dovrà accontentarsi di entrare nella squadra di governo.

L’ultima parola spetta però al Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha anticipato che non si limiterà a fare il «notaio». Il Quirinale domani mattina convocherà i gruppi di Lega e Movimento Cinque stelle: secondo quanto riporta da fonti politiche Il Sole24ore, le due delegazioni potrebbero salire al Colle domani pomeriggio.

Il nome in pole tra quelli di area Cinque Stelle a cui spetterà la casella di Palazzo Chigi è quello del professore di diritto privato dell’università di Firenze Giuseppe Conte, mentre scende quello di Andrea Roventini che in passato si era schierato contro la flat tax. A Luigi Di Maio dovrebbe andare il nuovo super ministero Lavoro-Sviluppo economico la cui unione è stata proposta dallo stesso leader M5S « per risolvere i problemi degli italiani». A Salvini dovrebbe andare il ministero degli Interni, mentre per gli Esteri è favoritissimo Giampaolo Massolo. Infine all’Economia resta sempre molto forte la candidatura del leghista Giancarlo Giorgetti (anche se su questa casella spinge anche M5s).

Chi è Giuseppe Conte? “Every accomplishment starts with the decision to try” è la frase di J.F. Kennedy (ma c’è anche la foto) scelta per il suo account Whatsapp, che sembra dire di lui qualcosa che nel suo pur dettagliatissimo curriculum non c’è. Significativa anche la frase che immediatamente dopo suggerisce ai suoi interlocutori: «Scrivetemi come se ogni messaggio costasse 10 euro: vi aiuterà a concentrare il pensiero».

Più avvocato civilista che esperto di pubblica amministrazione, è professore universitario a Firenze e alla Luiss. Incarichi numerosi, dall’Agenzia spaziale all’Arbitro finanziario: un curriculum lungo 12 pagine, come si evince dalla candidatura a componente dell’organo di autogoverno della Giustizia amministrativa di cui fa attualmente parte. “Il carattere? Tranquillo e lontano da impeti decisionisti”, dice chi lo conosce bene. Difficile, almeno per ora, immaginarlo Presidente del Consiglio che entra nel tavolo della trattativa sul deficit a Bruxelles, o costretto a litigare con la Merkel sull’Unione bancaria…

54 anni, nato a Volturara Appula, paesino nell’entroterra di Foggia, Conte si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1988 (110 e lode) e ha perfezionato i suoi studi giuridici negli Stati Uniti nel 1992 tra Yale e Duquesne, a Vienna (International Kultur Institut, 1993), in Francia alla Sorbona (2000), nel Regno Unito (Girton College, Cambridge, 2001) e poi ancora alla New York University ( 2008-2009). Attualmente a Firenze è professore ordinario di Diritto privato, mentre alla Luiss insegna Diritto privato nella facoltà di Economia ed è responsabile scientifico dal 2006 del corso “Giurista d’impresa”. È componente del Comitato scientifico della Fondazione italiana del Notariato e di varie associazioni scientifiche, italiane e straniere, nel campo del diritto privato e del diritto commerciale, nonché lui stesso autore di numerosissime pubblicazioni scritte nel corso della carriera. È anche condirettore della nuova collana Laterza dedicata ai “Maestri del diritto” e componente della commissione Cultura di Confindustria.

Quando Luigi Di Maio aveva presentato la sua squadra di governo nel caso in cui M5S avesse vinto le elezioni, Conte era stato scelto per il ministero della Pubblica amministrazione in virtù del suo più recente incarico, quello nel «Csm» della Giustizia amministrativa. Scranno dal quale ha presieduto, fra l’altro, la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per le avances sessuali alle allieve dei corsi per aspiranti magistrati. La sua spesso citata esperienza sulle “aziende in crisi” nasce invece dall’essere stato designato, nel 2009, a far parte della Sottocommissione di consulenti ed esperti giuridici istituita per riformare la disciplina dell’Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

In entrambi i casi, se approderà a Palazzo Chigi, avrà le idee chiare sulla riforma del civile (punto 12 del contratto di governo), ma certo dovrà studiare ancora un po’ prima di mettere mano ai dossier bollenti di Ilva o Alitalia. Nessun problema invece per la riforma della Pubblica Amministrazione che, dopo i proclami in campagna elettorale, nel contratto «giallo-verde» semplicemente non c’è.

Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome:

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.