COBAS-CODIR incontra i vertici del Governo Regionale: richieste rinnovi contrattuali urgenti e improcrastinabili

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La Segreteria Generale del COBAS-CODIR, il sindacato maggiormente rappresentativo della Regione siciliana e degli enti regionali, nel corso di alcuni incontri informali con i vertici del nuovo governo regionale, ha rappresentato la necessità di un urgentissimo rinnovo dei contratti economici e giuridici.

Così scrivono nel Documento Programmatico ufficiale i Segretari Generali dell’organizzazione sindacale, Marcello Minio e Dario Matranga:

“Dopo ulteriori cinque anni di bluff e scelleratezze politiche si è riaffermata la necessità, improcrastinabile, di riconoscere al comparto unico dei dipendenti regionali innanzitutto il contratto economico (mancante da oltre 12 anni) che consenta di rivalutare, seppur in parte, il potere di acquisto degli stipendi, restituendo dignità economica nonché serenità familiare indispensabile per contribuire a riavviare anche un processo motivazionale del personale.”

A tale scopo il Sindacato si appella al rispetto dello Statuto della regione siciliana il quale, all’art. 14, lettera Q, assegna al governo della regione piena autorità sullo “stato giuridico ed economico degli impiegati e dei funzionari della regione, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato”.

Ulteriori, immotivati ritardi nel riconoscimento di un adeguato aumento economico al personale regionale renderebbero illegittima (“con tutte le conseguenze del caso”- sottolineano i sindacalisti-) la condotta del governo a causa del disatteso dettato costituzionale, poiché ormai da troppi anni il trattamento economico dei regionali risulterebbe fortemente squilibrato a favore del personale dello Stato; in misura maggiore, precisano, se si considera l’ultimo contratto nazionale, già sottoscritto con decorrenza 2018, che prevede aumenti medi di 100 euro mensili ai dipendenti statali. I Segretari congiuntamente ricordano che nella regione siciliana oltre cinquemila dipendenti percepiscono poco più di mille euro mensili.

Le dichiarazioni di questi giorni, quindi, relative a casse esangui e deficit di bilancio non possono minimamente mettere in discussione i diritti dei lavoratori regionali e il loro diritto al pari trattamento rispetto a tutti gli altri comparti italiani”.

Peraltro, sostengono, molte componenti di questo nuovo governo, presenti già nella scorsa legislatura, hanno assistito alle razzie del precedente esecutivo (a favore di amici, lacchè e portaborse, nonché di fedeli dirigenti generali che, pur facendo sprofondare sempre di più la Sicilia, hanno percepito i loro compensi sempre per il massimo dei risultati conseguiti) e quindi pienamente coscienti di questi buchi di bilancio oggi nessuno può pensare che, ancora una volta, a pagare lo scotto di queste razzie possano essere i dipendenti della Regione Sicilia, soprattutto se c’è la volontà di mettere in moto (come ripetuto fino alla nausea durante la campagna elettorale) il motore della macchina amministrativa di cui il personale stesso ne costituisce l’anima e la propulsione. Con altrettanta determinazione si è posto l’accento sull’importanza del rinnovo dei contratti giuridici nei quali dovranno trovare soluzione tutte quelle sperequazioni che hanno reso l’amministrazione luogo conclamato di disparità di trattamento e, ancora peggio, di mancato riconoscimento dei meriti, motivo per cui, ad esempio, relativamente al comparto non dirigenziale, si rende indifferibile un processo di riclassificazione che consenta alla macchina amministrativa di dotarsi di qualifiche al passo con i tempi, dando risposte concrete alle aspettative dei dipendenti attese invano da oltre vent’anni.

La segreteria Generale del Cobas-Codir, al termine degli incontri ha presentato un documento programmatico ufficiale, indirizzato al Presidente della Regione, On. Musumeci, all’Assessore regionale della Funzione Pubblica, On. Bernadette Grasso e, per conoscenza, a tutti gli assessori del governo regionale, che sintetizza le necessità e le urgenze da tenere presenti nei rinnovi contrattuali. Il Documento parte dall’analisi dei processi che hanno determinato il cambiamento del lavoro dipendente nel settore pubblico anche a seguito dei processi di automazione, informatizzazione, dematerializzazione dei procedimenti e globalizzazione delle produzioni, ma anche del continuo attacco al lavoro pubblico percepito e/o rappresentato come ostile al mondo produttivo, in qualche caso per favorire l’impostura di un presunto cambiamento, rivelatosi in realtà un grande bluff.

Già da qualche anno l’organizzazione sindacale aveva presentato alla classe politica siciliana proposte tendenti a valorizzare il ruolo della P.A. auspicando una trasformazione da “amministrazione autorizzativa” ad “amministrazione di controllo” che preveda fasi di accorpamento di Assessorati e Dipartimenti, intervenendo possibilmente su ogni singola materia in cui la regione risulti competente, senza escludere processi di riclassificazione e formazione di tutto il comparto dirigenziale e non, che individuino un modello dei profili professionali più aderenti alla realtà, e, in un secondo momento, anche ridefinendo i processi di pensionamento di cui agli artt. 51 e 52 della L. R. 9/2015, la quale, prevedendo al 1 gennaio 2021 un drastico ridimensionamento degli organici, comporterà un naturale momento di evoluzione nelle nuove aree professionali.

“In passato discutibili logiche politiche e sindacali hanno fatto prevalere l’idea secondo la quale alla Regione si debbano sottoscrivere i contratti collettivi copiandoli da quelli degli altri comparti pubblici” sostengono i sindacalisti, “senza tenere conto delle specificità della Sicilia e della sua macchina amministrativa attraverso l’applicazione integrale del nostro Statuto”.

Infine, aggiungono, “alcune delle nostre proposte, non avendo natura rigidamente contrattuale, necessiteranno di protocolli con cui il governo regionale s’impegni a portare all’A.R.S. modifiche, anche sostanziali, della l.r. 10/2000 che vieta di riversare sul F.A.M.P. le economie derivanti dagli esercizi precedenti, della l.r. 19/2008 e della l.r. 9/2015, segnatamente agli artt. 49, 51 e 52.”

Il Documento programmatico, firmato dai Segretari Minio e Matranga, è stato redatto in maniera molto dettagliata grazie anche ai numerosissimi contributi inviati dagli iscritti al Sindacato ed è per intero scaricabile, in formato pdf, sul sito dell’organizzazione.

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