Palermo, smantellata rete dello spaccio, consegne a domicilio per clienti di élite: 11 arresti

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La Polizia ha smantellato un’ associazione dedita allo spaccio di stupefacenti nel cuore del quartiere di Ballarò.Tra i clienti anche i professionisti dall’avvocato a ” Solo per la partecipazione all’ associazione a delinquere nel traffico degli stupefacenti- sottolinea Rodolfo Ruperti- Capo della Squadra Mobile di Palermo- sono due nuclei familiari interscambiabili. Usano dei telefonini interscambiabili e se  riescono l’ interlocutore consegnano la droga. Solo in un telefono abbiamo registrato 600 contatti in un mese e mezzo ha ceduto 300 Kg tra hashish e cocaina. Spacciavano sia nel quartiere ma anche consegnavano a domicilio per i clienti più fidati, ecco perchè il giorno ha disposto il carcere”.

L’indagine, effettuata dalla Squadra Mobile,  ha permesso di ricostruire centinaia di episodi di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, avvenuti spesso “a domicilio”  su richiesta ed ordinazione di una clientela ormai fidelizzata, attraverso utenze cellulari ad hoc.

 Sono 11 persone sono finite in manette con l’accusa di aver creato un’efficiente rete di spaccio. ” In un associazione di 11 persone ben cinque persone sono donne  hanno un ruolo preminente – sottolinea Carla Marino- dirigente Sesta Sezione Criminalitá diffusa della Squadra Mobile di Palermo e alla guida dei Falchi- in caso di arresto dei mariti si occupano dei contatti e delle consegne a domicilio. I contatti non erano solo via telefonata canonica ma anche via sms. I clienti usavano sia un linguaggio criptico ma anche avvalendosi di parole si i a un’ordinazione ad esempio di un caffè. Donne che al momento che il congiunto era impossibilitato lerchè ai domiciliari portano le sostanze ai clienti di elitè. Noi nel tempo avevamo già effettuato arresti in flagranza  e anche sequestri ma continuavano incessantemente, nel frattempo sono cresciuti gli elementi probatori che oggi hanno portato alla misura della custodia carceraria”.

Lo spaccio era gestito da un gruppo di appartenenti al sodalizio criminale, spesso uniti anche da vincoli familiari, aventi compiti e ruoli interscambiabili, nonché una cassa comune per sostentare i rispettivi nuclei.

L’analitico calcolo della sostanza stupefacente smerciata, sulla base del numero medio di consegne giornaliere, calcolato al minimo assoluto, raddoppiato nei week-end, raggiungeva pertanto un complessivo totale di vendita  in 1,260 kg di al mese, articolato, secondo le richieste dei consumatori, in cocaina, hashish e marjuana.

Gli inquirenti hanno monitorato l’intera rete che andava avanti da tre  anni.

I nomi degli arrestati: Eduardo, Jessica e Stefano Premuda, Natalina, Vincenzo, Cristian e Vito Valenti, Ornella Leto, Giuseppa La Cara, Maria  Assunta Perricone, Alessandro Filippone.

A conclusione della conferenza stampa il Capo della Squadra Mobile ha lanciato un appello: ” “Se contrastiamo Cosa nostra e riusciamo a far venire
meno la sua forza di intimidazione sul territorio – aggiunge il capo
della Mobile -, è normale che si rivolgerà ad altri affari e quello
degli stupefacenti è sicuramente uno dei mercati più interessanti. Se
crollasse la domanda anche l’interesse della mafia per questo settore
verrebbe meno. La droga è un business chiaramente in mano a gruppi
criminali – spiega -. Questa indagine ferma la sua attività a
debellare questo gruppo che operava a Ballarò e il mercato che avevano
creato. Ma è chiaro che se si risale la china si giunge sempre a
organizzazioni strutturate che lucrano sulla salute delle persone”.

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