Giulia Bongiorno, avvocata penalista di grande avvenire, è riuscita a percorre su due binari la sua carriera professionale e politica senza sentirne il peso. E’ una donna che potrebbe stare sulla cabina di pilotaggio di tre o quattro “Freccia rossa” contemporaneamente senza sentire lo stress. Frequentò le aule parlamentari fino al giorno prima del parto con una disinvoltura che ha del sorprendente. La sua volontà, tenacia, spirito d’iniziativa non conoscono ostacoli.
Pareva che ne avesse fin sopra i capelli della politica politicante e che avesse deciso di indossare solo la toga, essendo una principessa del foro. E invece ha vinto il richiamo della…foresta. Tarzan ha il volto di Matteo Salvini, la sua foresta è affollata. Si è costruito con puntiglio una fama di guardiaspalle della sovranità italiana, dopo avere predicato la secessione, il buttafuori risoluto di sventurati in cerca di approdo, di caterpillar dei rom, zingari, e rifondatore dei bordelli.
Tarzan-Salvini ulula invece che parlare perché questo gli fa guadagnare un sacco di voti (quando vuole riesce perfino a cinguettare), e contende con alterne vicende e sfumature la leadership a Silvio Berlusconi. Il quale, pur di levarselo di torno, lo ha nominato Ministro degli Interni in pectore del prossimo governo della Repubblica. A patto, naturalmente, che la giustizia europea aggiusti quella italiana e lo rimetta in campo, e vinca le prossime consultazioni politiche.
Tarzan-Salvini, per intanto, si è assicurato il pezzo più pregiato della destra, Giulia Bongiorno che nasce con Fini e Alleanza Nazionale. La sua location naturale, dunque, avrebbe dovuto essere FDI, Giorgia Meloni, insomma. Che invece se l’è fatta scappare, magari senza volerlo. Tarzan ulula, Giorgia no. Il suo richiamo dalla foresta è debole. Come fa a promettere l’elezione a Giulia Bongiorno con un collegio sicuro?
Salvini, invece, dispone di varie opportunità, ha il partito in mano, ed ha conquistato la preziosa testimonial senza faticare molto. Sarà candidata in più collegi, naturalmente da capolista, e potrebbe andarsene alle Haway durante la campagna elettorale e tornare a cose fatte.
C’è un dettaglio, tuttavia. Che c’entra con la Lega Nord Giulia Bongiorno? E che cosa ha in comune con Tarzan-Salvini, a parte il collegio sicuro per entrare in Parlamento? “Sono stata colpita dalla nitidezza del pensiero di Matteo Salvini”. Quindi sono stati i pensieri, più che le parole e le opere ad averle fatto varcare il Rubicone. Bisogna crederle, non c’è che fare.
L’ipotesi più gettonata è che Giulia Bongiorno, grazie alla nitidezza dei pensieri di Salvini, abbia una strada asfaltatata davanti. Non solo il laticlavio parlamentare, ma un posto da Ministro della Repubblica. Magari alla Giustizia, un sogno per chiunque indossi la toga, magistrato o avvocato.
Potrebbe non essere un matrimonio d’amore, dunque. Ma perché adontarsene? Ci sono fidanzamenti d’interesse che si trasformano in matrimoni durevoli e soddisfacenti, mentre ci sono coppie stritolate dalla passione che si consumano nel giro di pochi mesi. Giulia Bongiorno imparerà a conoscere Tarzan-Salvini, e viceversa.
Le opinioni dell’avvocata siciliana – una testimonial d’eccellenza per persuadere gli isolani che si può ascoltare gli ululati senza sentirne la sofferenza – potrebbero affinare la rude maestria comunicativa di Matteo Salvini, e la volontà di spianare i campi rom con
la mietitrebbia trovare fra codici e pandette il nulla osta.
Giulia Bongiorno è solo il primo asso, le carte di Salvini sono affollate di jolly.
