Da Forza Italia arrivano bacchettate a non finire su Vincenzo Figuccia, che ha redarguito pubblicamente il Presidente dell’Ars, favorevole, a quanto pare, ad un ritorno alle vecchie regole degli stipendi d’oro. L’ultima bacchettata arriva dal deputato forzista Michele Mancuso, che gli ha perfino ricordato di darsi una regolata, perché non sta più all’opposizione.
Ed in effetti qualche ragione Mancuso ce l’ha, il timore che l’assessore, fresco di nomina, segua il suo istinto piuttosto che le ragioni della sua parte politica, non appare infondata. Il fatto è cher all’istinto non si comanda, e Figuccia, che eredita una consuetudine d’opposizione addirittura dal padre, non può dismettere dall’oggi al domani le sue abitudini. L’intera famiglia Figuccia è stata infatti impegnata sul campo dell’opposizione, dal consiglio comunale all’assemblea regionale siciliana Sabrina Figuccia ha sostituito il padre di Vincenzo, l’assessore, in Cosiglio comunale a Palermo). Altra caratteristica dei Figuccia è di non seguire le regole “interne”: il bersaglio può essere indifferentemente extra moenia o intra moenia. C’è una generazione di politici ormai che ha subito il fuoco amico di Vincenzo Figuccia.
Ma ciò che va tenuto in gran conto è la coerenza di Vincenzo Figuccia, che per mesi ha avuto un solo bersaglio, Gianfranco Miccichè, svolgendo un prezioso lavoro di sbarramento nei confronti del commissario forzista Miccichè, impegnato ad evitare che fosse Nello Musumeci il candidato Presidente. Gliene ha dette di cotte e di crude. Non è stato certo determinante ai fini della scelta, ma di sicuro è apparso il più determinato e fedele seguace del governatore, il quale ha voluto, forse, ricompensarlo regalandogli l’accesso al governo.
Solo che è prevalsa…la consuetudine. L’impegno nel governo non ha cambniato le abitudini di Vincenzo Figuccia. Ed è nata così la prima grana per il governo Musumeci. Niente di drammatico, si capisce, ma è un’avvisaglia di ciò che potrebbe capitare in un contesto assai risicato per via dei numeri a Sala D’Ercole.
“Lavorare seriamente e concretamente, evitando di parlare alla pancia delle persone”,scrive Michele Mancuso, deputato di Forza Italia, tornando sulle parole dell’assessore regionale ai rifiuti Vincenzo Figuccia che ha criticato il presidente dell’Ars Gianfranco Micciche’ sui superstipendi. Mancuso chiarisce: “E’ bene si sappia che l’accordo sui tetti da 240 mila euro ai dirigenti scade il 31 dicembre e deve comunque essere ridiscusso, che riguarda l’amministrazione dell’Ars e che tutte le scelte, che sono compiute dalla compagine governativa, sono dettate dalla costante preoccupazione di migliorare la produttivita’ dei servizi. Figuccia, che e’ gia’ stato redarguito anche da Giuseppe Naro commissario regionale dell’Udc, tenga a mente che adesso non e’ piu’ all’opposizione; si concentri maggiormente sulle attivita’ che possono incidere concretamente sulla quotidianita’ dei siciliani che aspettano soluzioni reali ai molti problemi che affliggono la nostra isola. Ogni volta che un siciliano getta un sacchetto d’immondizia, ‘getta’ 5 euro: questo e’ un macigno che pesa sulle nostre spalle, a Figuccia non mancano i problemi reali di cui occuparsi”. (ITALPRESS)
Semu cunsumati…