Intervista, Vincenzo Figuccia rincara la dose. “Miccichè ha torto, non smentisco”

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Vincenzo Figuccia, assessore regionale  ai Rifiuti della Sicilia, non solo non fa passi indietro, ma insiste,  con grande determinazione, nell’attacco al Presidente dell’Assemblea  regionale siciliana Gianfranco Miccichè sui tetti degli stipendi dei  dipendenti di Palazzo dei Normanni. Nel giorno di Santo Stefano,  Figuccia, che fino a pochi mesi fa era un autorevole esponente di  Forza Italia e che prima delle regionali si è iscritto all’Udc, ha  criticato Miccichè, che ha annunciato che dal primo gennaio torneranno i vecchi stipendi dei burocrati, con aumenti anche sostanziosi. E oggi rincara la dose: “E perché mai dovrei fare un passo indietro? –  ribadisce Figuccia in una intervista all’Adnkronos – Bisogna andare  avanti difendendo con coraggio le proprie idee. Io sono un uomo libero e voglio continuare a esserlo”. E aggiunge: “Mi interrogo, invece,  sulla opportunità di uomini che dovrebbero avere un importante ruolo  istituzionale e che avrebbero dovuto avere altri esordi. Tanto per  essere chiari, mi riferisco a Gianfranco Miccichè”. Un attacco tutto  interno alla maggioranza che non viene vista bene neppure dagli stessi big della coalizione di centrodestra, a partire dal commissario  regionale Udc Giuseppe Naro, che ha preso le distanze da Figuccia  parlando di “dichiarazioni inopportune”.

“Eppure – dice Vincenzo Figuccia con un sorriso – ho ricevuto  tantissime telefonate, soprattutto da esponenti del centrodestra, da  amministratori locali e sindaci, che hanno detto che ho fatto bene.  Magari preferiscono non dirlo pubblicamente… Ma si riconoscono in un centrodestra vicino alla gente”. “Dal Presidente dell’Ars – prosegue  Figuccia – Io mi sarei aspettato che parlasse di come accelerare i  processi legislativi che portano all’approvazione di una norma in  aula. Mi sarei aspettato che venissero affrontate soprattutto le  condizioni di m,arginalità sociale in cui vive tanta gente, non  l’aumento di stipendi di chi già guadagna tanti soldi”. E aggiunge:  “Da uomo cattolico impegnato in politica, non posso che schierarmi  dalla parte di chi soffre”. Ieri come oggi Figuccia è convinto che  “questa maggioranza ha sbagliato a votare Miccichè”.

Alla domanda se questa uscita sia dovuta ai rapporti non idilliaci tra i due uomini politici, Vincenzo Figuccia risponde: “Io non ho mai  avuto condizioni preconcette nei confronti di alcuno, né quantomeno  pregiudizi nei confronti del Presidente Gianfranco Miccichè, ma  oggettivamente l’uscita che ha fatto sui tetti degli stipendi all’Ars  si commenta da sola”. “Al di là dei miei rapporti personali – spiega  ancora Vincenzo Figuccia -oggi va valutato non solo ciò che si dice ma le scelte che si fanno. E questo governo è stato scelto perché c’è  tanta aspettativa. Una speranza che non va delusa, non credo che i  cittadini abbiano accolto positivamente le cose dette da Miccichè in  un periodo come questo, anzi, ribadisco che molti la pensano come me.  Solo che tante volte la politica è l’arte del compromesso e non tutti  possono dire ciò che pensano. Mi conoscete, io dico sempre ciò che  penso”.

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