Il patron Maurizio Zamparini e il presidente Giovanni Giammarva non indietreggino di un solo passo rispetto al ricorso annunciato dopo la finale di Frosinone, al fine di ribaltare il verdetto che ha visto il Palermo capitolare e perdere la massima serie a causa di una vergognosa rappresentazione del peggio possibile, in fatto di lealta’ e valori completamente calpestati da un’orda di organizzatissimi pseudo-esponenti della civile convivenza sportiva”. E’ l’invito degli indipendentisti “Siciliani liberi” che si schierano a fianco del Palermo calcio nella battaglia legale. “Sappia la societa’ Palermo Calcio che questa battaglia per i diritti della citta’ potrebbe tendere sempre piu’ ad assumere i contorni della vera sfida contro le istituzioni e le componenti tutte di uno sport malato, e contro la tendenza a calpestare l’avversario, costi quel che costi, pur di ottenere la tanto agognata vittoria – dice il segretario, Ciro Lomonte -. E’ a questa esasperazione, la quale non appartiene al Dna della citta’ di Palermo, ma che sembra invece adattarsi a tante realta’ del calcio italiano, che il Palermo Calcio e’ chiamato ad opporsi. Le ultime dichiarazioni del presidente Giammarva sembrano vertere nella direzione della battaglia giuridica, direzione consona a tutelare il prestigio di una citta’ che, pur avendo spalle larghissime, ha anche la necessita’ di stimoli per far valere le proprie prerogative sportive e sociali”. Per i ‘Siciliani liberi’ “da quel che sta accadendo e dall’eco che si sta via via propagando, pare che quanto successo a Frosinone non sia stato digerito dalla quasi totalita’ degli sportivi italiani (per noi Siciliani Liberi cio’ costituisce un invito a nozze), che anche sui social network dimostrano una voglia spasmodica di fare giustizia. Approfittiamone e facciamo in modo che non si compia un autentico misfatto destinato a restare negli annali”.
Sempre in tema di tecnologia, si torna alla Serie A e Nicchi pero’ per la prossima stagione non annuncia novita’: “Si possono fare tante cose. Il prossimo anno, a livello tecnologico, sara’ piu’ facile e ci saranno piu’ apprezzamenti. Ma bisogna stare calmi, in Italia non siamo pronti a cogliere e occasioni. Per esempio, dopo l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali, non siamo ancora riusciti a ricostruire gli organi federali”. Var che pero’ non sara’ in Serie B, al momento. E per questo il presidente dell’Aia lancia una stoccata: “In questo momento con chi ne parlo? Chi sono i referenti? Allo stato attuale dico no, perche’ non e’ previsto agli organismi internazionali. Ma noi non possiamo domani mattina prendere un insieme di arbitri preparati per questa nuova tecnologia, servono anche degli stadi attrezzati”.
(ITALPRESS).











