Comincia con un tweet l’Odissea ddi Acquarius, di Sos Mediterranée, con seicenti migranti salvati sul Canale di Sicilia in una notte d’inferno. Salvini ha ingaggiato un braccio di ferro con Malta. Acquarius è una nave di 180 metri, è affollata, colma fino al collo. Può accadere di tutto. Se il mare s’ingrossa diventa drammatica la sua navigazione. In ogni caso assistere un tale numero di persone è un compito immane. La chiusura dei porti italiani trasforma la nave Acquarius, i 629 migranti e l’equipaggio, in un “ostaggio”. Ma Acquarius è stata, secondo alcuni osservatori, anche un prezioso strumento elettorale. Uno spot leghista durante la giornata elettorale. Meglio di mille comizi.
“#chiudiamoiporti”. E’ con questo secco tweet, accompagnato da una foto che lo ritrae a braccia incrociate e con lo sguardo deciso, che il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, conferma la decisione di non accogliere nei porti italiani la nave Aquarius, con oltre seicento migranti a bordo. Poco prima il leader della Lega aveva annunciato sempre su twitter: “Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”.
Come possa garantire una vita serena ai 629 uomini, donne e bambini che in queste ore stanno in mare è davvero difficile comprenderlp. In una nota congiunta il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli così spiegano la loro decisione:”La nostra Capitaneria di Porto ha scritto reiteratamente all’autorità de La Valletta affinché, per la prima volta dopo molto tempo, Malta fosse messa di fronte alle sue responsabilità. Ed è nostra intenzione che risponda ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave Ong Aquarius”.
“L’isola – continuano i due ministri – non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l’Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine. Ecco perché chiediamo al governo di La Valletta di accogliere la Aquarius per un primo soccorso ai migranti a bordo. Noi continueremo a salvare vite umane, altri restano nel torto”.
L’ambasciatore di Malta in Italia, Vanessa Frazier, afferma che “con Salvini”siamo molto in linea con la questione migranti. Ma questa volta ha sbagliato: la deve smettere di fare dichiarazioni forti e provocatorie come questa. Non c’entra nulla ora che Malta accolga i 629 migranti soccorsi a bordo di nave Aquarius, pena la chiusura dei porti italiani”. “L’operazione SAR (search and rescue) nel Mediterraneo, come diffuso dal comunicato del Ministero dell’Interno e della Sicurezza Nazionale maltese inviato pochi minuti fa alla stampa, è avvenuta nella SAR libica coordinata dal centro RCC di Roma. Per cui è assolutamente escluso che i migranti debbano essere sbarcati a Malta”.
Si tratta di “una questione di principio”, sottolinea l’ambasciatrice,”poiché Malta non è in assoluto contraria all’accoglienza dei migranti, ma è necessario che vengano rispettate le regole, sempre”. Sul drammatico “stallo” decretato dal Ministero dell’Interno, intervengono alcuni sindaci delle città marittime che in passato hanno fatto dell’accoglienza una bandiera, come De Magistris a Napoli, Accorinti a Messina e Orlando a Palermo.
“Palermo, la citta’ che a partire dal proprio nome e’ “tutta un porto”, e’ stata e sara’ sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalita’ internazionale”. Lo dichiara Leoluca Orlando commentando la notizia della volonta’ di chiudere i porti italiani alla nave Acquarius, espressa dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. “A violare la legge internazionale, quella che impone come priorita’ assoluta il salvataggio delle vite umane, e’ il Ministro dell’Interno italiano che, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha dato ulteriore dimostrazione della natura culturale dell’estrema destra leghista.”
“La nave Aquarius doveva arrivare a Messina, il ministro Salvini ha cominciato male. Le persone non sono merci, il diritto alla vita e’ fondamentale”. Cosi’ il sindaco di Messina, Renato Accorinti. “A dispetto del diktat del ministro Salvini, l’amministrazione Accorinti dichiara la sua disponibilità immediata perché la nave “Aquarius” possa attraccare presso il porto cittadino. Pertanto, il sindaco Accorinti e la sua Giunta, ritenendo di interpretare anche il pensiero di buona parte della città – prosegue l’Amministrazione – ribadisce la necessità che la nave umanitaria “Aquarius” possa trovare in Messina un porto sicuro dove offrire aiuto e sostegno. Nelle operazioni di soccorso, ogni minuto di ritardo può avere conseguenze irreversibili che, in tal caso, interessano anche bambini piccoli, ragazzi soli e donne incinte. Che Matteo Salvini si assuma personalmente tutte le responsabilità dei rischi potenziali dovuti a tale rimpallo di responsabilità tra Malta e il nostro paese, strumentali ad una azione di forza che non può essere consentita, trattandosi di vite umane. Che i suoi alleati politici comprendano le complicità cui si prestano”.
La Giunta comunale di Messina conclude: “Se Salvini pensa di poter concepire il suo “NO”, l’amministrazione Accorinti risponde con un grande e incondizionato “Sì”, coerente con la politica di accoglienza fino ad oggi attuata”.
“Se un Ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli. Noi siamo umani, con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi, per salvare vite umane”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
“Il gruppo di Liberi e Uguali chiede che il Governo riferisca in Aula con la massima urgenza sulla chiusura dei porti e in particolare sulla nave Acquarius con oltre 600 naufraghi a bordo. Il diritto del mare deve essere rispettato e i naufraghi vanno portati in salvo al più presto non diventando ostaggio della decisione propagandistica del duo Salvini-Toninelli in aperta violazione delle norme internazionali che regolano le attività di salvataggio in mare”. Lo scrive in una nota il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.
(Rre/AdnKronos)