E’ diventata la Repubblica sospetti. Luigi Di Maio sospetta che il Quirinale abbia servito i mercati e le burocrazie europei. Salvini sospetta che Mattarella non abbia fatto l’arbitro e sia entrato in partita tifando per la sua squadra e che Forza Italia stia con il PD, Di Battista sospetta che il nome di Cottarelli era già pronto e faceva parte di un piano di Mattarella, i dem sospettano che l’irrigidimento di Salvini nasconda una pianificazione della crisi: tornare alle urne subito per ottenere il massimo risultato possibile. Naturalmente i sospettati smentiscono su tutta la linea.
“Se fate domande con sospetti, fatele al muro e vi fate rispondere dal muro. Se avete il sospetto, andate a giocarvelo al bar. Noi non abbiamo scherzato per tre settimane”. Così Matteo Salvini risponde a chi gli chiede se ci fosse una tattica in vista del voto dietro la decisione di non retrocedere di un passo sul nome di Paolo Savona al Mef.
“La lealtà vale più di una poltrona, Savona era la massima garanzia di riuscire a contrattare condizioni vantaggiose per l’Italia in Europa, più di chiunque altro. Più di me e di Giorgetti sicuramente”. Così Matteo Salvini, arrivando a Montecitorio, risponde a chi gli chiede perché non abbia mediato accettando la nomina di Giorgetti al Mef al posto di Savona. “Sono arrabbiato e deluso, mi sento di portare la voce di tantissimi italiani arrabbiati e delusi perché l’arbitro non ha fatto l’arbitro”, afferma Matteo Salvini in una intervista radiofonica.Il fatto più grave è che il Presidente della Repubblica ha scelto i mercati e le regole europee alla faccia del voto degli italiani”.
“Lo spread è in calo? Gli amici che decidono chi deve governare e chi no ora saranno contenti… Se i mercati si sentono rassicurati allora potremmo anche risparmiare i soldi che si spendono per le elezioni: facciamo votare 5 persone tra Berlino, Bruxelles e Parigi, decidano loro” Matteo Salvini non butta via il lavoro programmatico fatto con il M5S ma da qui a parlare di alleanza elettorale con Di Maio, ce ne corre. Il leader della Lega ne ha parlato a “Circo Massimo” su Radio Capital, rispondendo a una domanda su una possibile, futura, alleanza con i 5Stelle. “Sicuramente tutti i progetti ai quali abbiamo lavorato in queste settimane rimangono”, ma sull’alleanza “valuteremo. Se mi chiedete cosa fa Forza Italia, vedo che va con il Pd”.
“Berlusconi ha sbagliato”. accusa Matteo Salvini, arrivando a Montecitorio, risponde a chi gli fa notare che l’alleato Silvio Berlusconi ha difeso, in queste ore, l’operato del Presidente della Repubblica. Ma la reazione è dura dall’altra parte. “Se va alle elezioni senza il centrodestra la Lega non governerà”. E’ la certezza che Giorgio Mulè, deputato e portavoce dei gruppi di Fi alla Camera e al Senato, sottolinea in un’intervista alla “Repubblica”.
“Se tu prendi Savona come se fosse Braveheart – afferma Mulè – cioè l’ uomo che ti deve liberare dall’oppressione europea, e ne fai un simbolo invalicabile, dimostri una grande debolezza politica. Sarebbe bastato mettere Giorgetti. Non lo si è voluto fare”. “Il centrodestra unito non è una variabile – continua Mulé – né è mai stato in discussione: il centrodestra o è unito o non è. Andando da soli saremmo tutte forze minoritarie”. Se le Lega crede di poter essere autosufficiente “sbaglierebbe. Perché avrebbe certamente un’affermazione importante, ma non i numeri per governare. I fatti hanno dimostrato che solo in coalizione si hanno chance di vittoria”.
E se Mattarella proponesse un governo di tregua? “Non siamo interessati. Quando il 9 maggio Berlusconi diede il via libera alla trattativa 5S-Lega disse due cose: Fi non avrebbe sostenuto né quel governo, né uno del presidente o tecnico. A maggior ragione adesso l’esecutivo deve essere politico. E siccome dopo tutto quel che è successo è molto difficile possa esserci ancora una possibilità per un governo di centrodestra, l’ unica strada per noi è il voto”, conclude Mulè.