Pozzallo, sbarco, scafista finge di avere un figlio. Smascherato, in manette

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Uomini della Squadra mobile di Ragusa impegnati in operazioni di contrasto dell'immigrazione clandestina in Italia hanno fermato quattro presunti scafisti, in relazione alle indagini sullo sbarco a Pozzallo di 470 migranti recuperati dalla nave Fenice il 15 luglio 2014. Ragusa, 16 luglio 2014. ANSA/ US POLIZIA DI STATO +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++


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– Due presunti scafisti tunisini sono stati fermati dagli agenti della polizia di Stato nell’ambito delle indagini avviate in seguito allo sbarco di 296 migranti giunti venerdi’ scorso nel porto di Pozzallo, nel ragusano. In manette per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono finiti Haitem Dahman, di 35 anni, e Chahed Lassad, di 34 anni. Uno di loro ha provato a eludere le indagini fingendo di essere partito dalla Tunisia insieme al figlio. Ma durante le attivita’ d’investigazione, una donna della Costa d’Avorio si e’ avvicinata ad uno dei poliziotti per riferire che quel bambino, indicandolo, non era il figlio del tunisino.

Con assoluta discrezione il bimbo e’ stato separato, con la scusa del gioco, dal presunto padre ed una volta lontano messo a suo agio cosi’ da raccontare la verita’. Il bambino ha cosi’ raccontato di avere 12 anni e di non conoscere quel signore, dal quale era stato minacciato: “Devi dire che sei mio figlio altrimenti mi mandano di nuovo in Tunisia”.

Lo scafista avrebbe adottato questo sistema per eludere le indagini ed evitare il rimpatrio in Tunisia perche’ i minori non possono essere espulsi, sperando di potere restare in Italia con la scusa di essere il padre. Andato a monte il progetto, il minore e’ stato affidato ad una comunita’ mentre lo scafista e’ stato condotto in carcere e al termine della sua permanenza presso l’istituto di pena dovra’ tornare in Tunisia.

Dalle indagini e’ emerso che i migranti sono partiti dalla Tunisia in quanto volevano raggiungere l’Europa perche’ in scarse condizioni economiche e avrebbero pagato mediamente 1.000 euro.

La Squadra mobile di Ragusa oltre ad avere indagato per individuare gli scafisti, ha condotto approfondite indagini in ordine a tutti i tunisini sbarcati gia’ espulsi dal territorio italiano. Dagli accertamenti e’ emerso che nove stranieri erano destinatari di provvedimenti giudiziari e pertanto sono stati arrestati: 7 sono stati arrestati per avere fatto ingresso in Italia dopo l’espulsione e altri 2 perche’ su di loro pendeva un mandato di cattura per avere commesso in Italia, quando dimoravano nel nostro paese prima di essere espulsi, diverse fattispecie di reato, in particolare modo traffico di droga, rapina e lesioni. Tutti e 9 gli stranieri sono stati arrestati e condotti presso il carcere di Ragusa. (ITALPRESS)

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