“Sono incazzato con qualche magistrato,con qualche politico e con piu’ di un giornalista”. Lo ha detto il generale Mario Mori, durante il faccia a faccia di Giovanni Minoli su La7, in merito al processo sulla trattativa Stato-mafia. Alla domanda se lui sia l’autore di un golpe senza politici, Mori ha risposto cosi’: “Se fosse cosi’ sarei un folle,non dovrei andare in carcere ma in una clinica neuro -psichiatrica, perche’ solo un pazzo potrebbe organizzare da solo un affare simile”.
“Riina l’abbiamo preso molto lontano da casa perche’ volevamo dimostrare che fosse un intervento casuale ed era sempre possibile fare un errore e quindi decisi di intervenire. Fu io a decidere di non perquisire l’appartamento di Riina d’accordo con i magistrati che erano presenti. Io e il capitano Ultimo esponemmo le motivazioni. Caselli e’ sempre stato d’accordo con me perche’ conosceva il metodo operativo dei Ros che era quello del generale Dalla Chiesa.Il nostro metodo operativo e’ : affrontando un gruppo di persone costituite in un organizzazione, quando si decideva di intervenire d’accordo con il magistrato, bisognava sempre lasciare un filo di collegamento col proseguo delle indagini. Ad esempio: avevamo individuato 5 brigatisti, ne arrestavamo 4 perche’ il quinto ci serviva per rimanere in contatto con l’organizzazione”. Lo ha detto il generale Mario Mori durante il faccia a faccia di Giovanni Minoli in onda su La7. Alla domanda se la mancata perquisizione della casa di Riina sia stata un errore, Mori ha risposto cosi’: “Il mafioso non tiene mai nella propria abitazione, dove c’e’ la moglie e ci sono i figli, qualcosa che li possa compromettere e farli arrestare”.
“Falcone era un intelligenza lucidissima e aveva una precisa comprensione della cultura mafiosa. Borsellino aveva una grande umanita’ e un’eccellente preparazione”. (ITALPRESS).