I nomi dei Ministri al vaglio di Giuseppe Conte e del Capo dello Stato

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“Adesso ce lo dobbiamo godere questo momento, da domani ci mettiamo al lavoro sulla squadra di governo, sui ministri, e poi subito sui provvedimenti più importanti da portare in Cdm o nelle commissioni parlamentari”. Lo dice Luigi Di Maio, leader M5S, in un videomessaggio su Facebook

Il sogno dei cinque stelle, raccontano,  fino a poche ore fa era e quello di portare con un blitz Luigi Di Maio a palazzo  Chigi, anche se ufficialmente sia lo staff di Matteo Salvini che  quello del capo politico dei cinque stelle assicurano che il candidato premier è sempre l’avvocato e giurista Giuseppe Conte. Anche perché,  avvertiva la Lega, se salta Conte salta tutto lo schema faticosamente  costruito. Allo stato, alla luce del faccia a faccia tra i due leader  dopo il giro di consultazioni al Colle dei presidenti delle Camere  Fico e Casellati, il risiko della squadra di governo sarebbe ancora  tutto da comporre.

“Basta cambiare una pedina e tutto rischia di tornare alla caselle  zero”, avverte un big leghista, che sta seguendo da vicino la  trattativa. Varie caselle in bilico e pochi punti fermi, insomma.  Salvini e Di Maio resterebbero dentro alla guida di due ministeri di  peso (il Viminale per il primo e il Lavoro o lo Sviluppo economico per il secondo), mentre regge per ora il nome di Paolo Savona alla guida  dell’Economia. Non risultano perplessità né veti sul suo profilo,  sottolineano in casa Lega. Anche se non si placano le voci di  difficoltà sul suo nome.

Con l’economista a via XX settembre, andrebbe ‘a posto’ una delle  pedine cruciali di questo sudoku: Giancarlo Giorgetti verrebbe  confermato nel ruolo di ‘Gianni Letta’ padano, come sottosegretario  alla presidenza del Consiglio. Pronti a entrare nella ‘stanza dei  bottoni’ in quota Carroccio Nicola Molteni (all’Agricoltura) Giulia  Bongiorno (ai Rapporti con il Parlamento) e l’attuale capogruppo a  palazzo Madama Gianmarco Centinaio (al Turismo e agli Affari  regionali). Lorenzo Fontana, vicesegretario del Carroccio e salviniano doc, dato in corsa come ministro, resterebbe invece vicepresidente  della Camera. Alla leghista Simona Bordonali potrebbe andare il  dicastero della Famiglia e delle disabilità (un cavallo di battaglia  di Salvini).

Sul fronte 5 stelle, secondo gli ultimi boatos Alfonso  Bonafede sarebbe sempre in corsa per il posto di Guardasigilli, mentre continua a circolare il nome di Emilio Carelli per la Cultura. Tra gli ‘attenzionati’ pentastellati ci sarebbero Danilo Toninelli (in pole  per la Funzione pubblica) e Laura Castelli (papabile per la  Semplificazione). Per l’Ambiente stabili le quotazioni di Sergio  Costa, generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, agli onori della cronache per le sue battaglie nella Terra dei fuochi.

Con ogni probabilità un ruolo di peso verrà ritagliato per Vito Crimi: qualcuno per lui immagina un incarico di sottosegretario alla  presidenza del consiglio con la delega ai servizi segreti. Scendono le quotazioni di Vincenzo Spadafora all’Istruzione e risalgono quelle del ‘super preside’ di Brindisi, Salvatore Giuliano per viale Trastevere.  Per la Salute si fa il nome dell’attuale capogruppo M5S alla Camera,  Giulia Grillo.

Del team dovrebbe far parte pure Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di  Maio: per lui si parla dei Rapporti con il Parlamento, se non andranno alla leghista Bongiorno. Per la Difesa prenderebbe sempre più corpo il nome di Elena Trenta in quota M5S, già indicata ministro nel  fantagoverno pentastellato precendente le eleiozioni. Punto fermo  della futura ‘squadra’ alla Farnesina sarebbe poi l’ex ambasciatore  Giampiero Massolo, gradito al Quirinale.        (Vam-Ile/AdnKronos)

 

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