Un viaggio alla scoperta del patrimonio minerario della Sicilia attraverso ‘La via dello zolfo’. L’occasione è la tre giorni in programma giovedì, venerdì e sabato prossimi a Casteltermini e Comitini, in provincia di Agrigento, in occasione della decima Giornata nazionale delle miniere. In Italia sono circa 3.000 i siti minerari dismessi e la parte del leone la fa proprio la Sicilia, dove in base all’ultimo censimento Ispra, sono 765.
Esperti, studiosi e rappresentanti delle istituzioni faranno il punto sulle strategie di valorizzazione e recupero di questo patrimonio. Si comincia giovedì, alle 10, all’istituto Ipsia ‘Archimede’ di Casteltermini con un dibattito sul tema: ‘Il ruolo dell’alternanza scuola lavoro nella promozione del territorio: la Miniera-Museo di Cozzo Disi, valorizzazione e fruizione’.
Saranno presentati i risultati di un progetto didattico-formativo proposto dall’Aipai-Sicilia per la formazione di allievi con la qualifica di tecnico esperto nella catalogazione e fruizione del patrimonio archeologico industriale nella provincia di Agrigento. Nella convinzione che conoscere significa anche tutelare concretamente il patrimonio culturale da dispersioni e degrado, il preside dell’istituto, Antonino Pardi, infatti, ha accettato la sfida lanciata da Maria Carcasio, coordinatrice Aipai-Sicilia, con il progetto stesso. Gli allievi del corso Mat (Manutenzione e assistenza tecnica) sono stati formati per riconoscere i beni di archeologia industriale, identificare le fasi del processo produttivo per l’estrazione e la fusione dello zolfo, rilevare i beni superstiti e inventariarli in vista di successive fasi di catalogazione vera e propria, di presentazione museografica, di valorizzazione e fruizione.
Durante la tavola rotonda sarà consegnato al sindaco di
Casteltermini, Gioacchino Nicastro, e alla soprintendente ai Beni
culturali e ambientali di Agrigento, Gabriella Costantino, il Registro
inventariale dei beni immobili per destinazione. Un documento
compilato grazie al lavoro di censimento dei reperti esistenti a Cozzo
Disi, 55 ettari di parco minerario che ha visto dal 1991 ‘investiti’
diversi milioni di euro del bilancio regionale per una parziale
manutenzione del sottosuolo e per il restauro parziale di alcuni
manufatti in superficie, come la centrale elettrica, la lampisteria e
l’impianto di fusione a vapore dello zolfo.
Un momento di confronto a cui parteciperanno, tra gli altri, Agata
Patanè dell’Ispra, che presenterà il progetto di legge sui parchi e
musei minerari in Italia messo a punto dalla ReMi (Rete nazionale dei
parchi e musei minerari italiani), e Maria Iacono, ex parlamentare
nazionale e prima firmataria nella scorsa legislatura di un testo di
legge per il riordino della materia, che offrirà a studenti,
specialisti, operatori del settore una serie di stimoli perché si
avvii “un processo di sinergia e messa in rete” di tutti gli attori
sociali e culturali coinvolti per una nuova visione della gestione del
territorio.
“La finalità specifica del progetto – spiegano gli organizzatori – è
stimolare il Comune di Casteltermini, ente gestore della miniera-museo
di Cozzo Disi, a una celere apertura del museo minerario. L’Ipsia
‘Archimede’ potrà offrire concretamente la manutenzione e assistenza
tecnica, l’Aipai-Sicilia la direzione tecnico-scientifica necessarie”.
La tre giorni proseguirà venerdì 25 maggio, alle 9 a Palazzo
Bellacera, a Comitini, con una tavola rotonda sul tema ‘Il Parco
minerario delle zolfare di Comitini: itinerari e valorizzazione’,
mentre sabato 26 maggio è in programma la visita ai siti minerari di
Comitini e alla miniera museo di Cozzo Disi. Prevista la presenza, tra
gli altri, dell’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo.
(Loc/AdnKronos)