Diabete, 310mila i malati in Sicilia. Esperti a confronto a Palermo

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Sicilia sono circa 310 mila i malati di Diabete. E l’isola e’ la terza regione per prevalenza, dopo Lombardia e Campania, sul fronte di questa patologia e la prima per amputazioni degli arti a causa del cosiddetto piede diabetico.

Il dato e’ emerso durante la giornata inaugurale del III Convegno nazionale sulla Complessita’ Clinica e Assistenziale, dal titolo “Dies Panormitanae Atque Magnae Graeciae”, in corso, fino a domani, al Mondello Palace Hotel di Palermo, sotto la presidenza di Salvatore Corrao e Francesco Perticone, rispettivamente professore associato dell’Ateneo palermitano, direttore del Dipartimento “Strutturale di Medicina” dell’Arnas Civico di Palermo, anche presidente-eletto Amd Associazione Medici Diabetologi), e presidente Nazionale Simi (Societa’ Italiana di Medicina Interna), anche ordinario dell’Universita’ “Magna Grecia” di Catanzaro. Inoltre, la Psoriasi registra circa 150 mila malati, mentre lo Scompenso Cardiaco riguarda il 2% della popolazione generale con elevati costi per le ospedalizzazioni e soprattutto per le re-ospedalizzazioni. Per la Bpco (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva) si stimano, invece, circa 50 mila persone affette, ma e’ sottostimata, principalmente, a causa della scarsa conoscenza di essa, dell’alto costo delle indagini diagnostiche e della sottovalutazione dei rischi. La Bpco rappresenta una priorita’ per la sanita’ mondiale, poiche’ si stima che nel 2030 possa diventare la terza causa di morte. Ed in Sicilia scompenso cardiaco, diabete e Bpco da sole generano il 20% di tutti i ricoveri complessivi.

Dati preoccupanti, anche alla luce del fatto che nel 2016 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato in via definitiva il Piano Nazionale delle Cronicita’, ma in Sicilia rispetto a quest’ultimo documento ministeriale non e’ stata ancora avviata una programmazione e l’ultima misura sulle cronicita’ risale al 2015.

si’ Salvatore Corrao ha lanciato tre proposte all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: “La realizzazione di un tavolo unico sulle cronicita’, in quanto nel malato cronico coesistono piu’ patologie e la programmazione degli interventi in quest’ambito richiede un approccio multidimensionale che tenga conto della complessita’ dei pazienti. La realizzazione di ‘pacchetti’ ambulatoriali complessi, cosiddetti ‘day service’ specifici per le medicine interne aperti alle valutazioni dei quadri sintomatologici (sindromici) ed alla valutazione del paziente complesso con piu’ comorbilita’. Un ‘pacchetto’ ambulatoriale complesso di medicina interna per i pazienti affetti da HIV (in quanto ormai cronica: in Sicilia circa 3500 casi) in collaborazione con gli infettivologi”. “In Arnas – ha sottolineato Corrao – presso la nostra Unita’, abbiamo realizzato una outpatient clinic, una struttura ambulatoriale complessa con un’ampia autonomia, gestita da internisti, che prende in carico il paziente nel suo complesso, valutando anche aspetti in genere considerati di competenza specialistica. Abbiamo un progetto che prevede di implementare questo modello in dieci altre unita’ operative siciliane. Auspichiamo un incontro in assessorato per discuterne”. Maria Letizia Di Liberti, Dirigente Generale del “Dipartimento Attivita’ Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico” dell’assessorato Regionale alla Salute, portando il saluto dell’assessore Ruggero Razza durante i lavori, ha evidenziato: “Valuteremo le proposte rispetto ai reali fabbisogni del territorio. Il ruolo delle Medicine interne e’ fondamentale, ma e’ chiaro che, nell’ambito delle cronicita’, non va dimenticato il ruolo di gatekeeping dei medici di base, al fine di liberare risorse dentro gli ospedali”. (ITALPRESS).

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