L’irritazione di Mattarella, due mesi a vuoto. “Fico guardi al PD”

0
2
Condividi su Facebook
Tweet su Twitter


Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.

L’occasione per ribadire, non senza una  malcelata irritazione, che “a distanza di quasi due mesi dal 4 marzo,  va sottolineato il dovere di dare al più presto un governo  all’Italia”. E anche per rivendicare puntigliosamente la linearità e  la trasparenza del percorso fin qui seguito per arrivare alla  formazione di un nuovo governo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scrive un nuovo capitolo di una crisi che sembra  complicarsi ogni giorno di più, conferendo un mandato esplorativo  anche al presidente della Camera, Roberto Fico. Una tappa di un  itinerario che si è svolto e si svolge nelle sedi previste dalla  Costituzione, quindi anche attraverso quelle consultazioni che non  rappresentano un mero rituale, ma al contrario il momento in cui si  determina la verifica concreta e trasparente delle diverse soluzioni  effettivamente praticabili.

E prima nei due cicli di colloqui di Mattarella al Quirinale e poi in  quelli della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti  Casellati, sono emerse indicazioni delle quali il Capo dello Stato ha  preso necessariamente atto: la volontà del centrodestra di dar vita ad una maggioranza di governo con il Movimento 5 stelle, rivendicandone  legittimamente, dati elettorali alla mano, la guida; l’impossibilità  di dar seguito concretamente a questa ipotesi, peraltro la più forte  in Parlamento, vista la disponibilità di M5S di allearsi soltanto con  la Lega e l’intenzione di quest’ultima di non staccarsi da Fi e Fdi.

Sfumata quindi questa possibilità, Mattarella ha comunque “atteso  altri tre giorni per registrare eventuali novità pubbliche, esplicite  e significative nel confronto tra i partiti. Queste novità non sono  emerse”, di qui la chiamata per Fico, invitandolo a verificare la  possibilità di un’intesa tra M5S e Pd.  Questo perché i Cinquestelle costituiscono il secondo  schieramento parlamentare, che si è dichiarato disposto ad un accordo  con la Lega, fino ad oggi risultato impraticabile, oppure con il Pd.  Mattarella continua quindi a lasciare che i partiti scrivano sulla  pagina bianca apertasi con le elezioni del 4 marzo.

Ma proprio perché sono ormai passati quasi due mesi da quella  domenica, pretende che lo facciano presto, perché il Paese, come ha  affermato pubblicamente al termine del secondo ciclo di consultazioni, ha bisogno di un governo nel pieno dei poteri.

Ora attenderà che giovedì Fico salga nuovamente al Colle per riferire  l’esito di un’esplorazione che, come affermato uscendo dallo studio  della Vetrata, partirà “dai temi e dal programma per l’interesse del  Paese”, nell’ambito del perimetro di una ipotetica alleanza tra M5S e  Pd.

A meno che nel frattempo, nel confronto tra i partiti,  non emergano le soluzioni prospettate in queste settimane ma risultate impraticabili alla prova dei fatti o mai ipotizzate, come l’ipotesi di un accordo tra centrodestra e Dem.

Linearità e trasparenza continueranno a ispirare l’azione del Capo  dello Stato, che in modo maieutico, un passo dopo l’altro,  sollecitando i partiti e seguendo le loro indicazioni, cerca di poter  arrivare a tenere a battesimo un governo.

Perché la finestra per elezioni a giugno si sta chiudendo ed un voto  ad ottobre, con rischio di un nuovo risultato senza vinti e vincitori  e l’esercizio provvisorio in agguato, potrebbe esporre il Paese ad un  attacco speculativo, da parte di quei mercati difficilmente disposti a prolungare all’infinito l’attuale tregua.        (Sam/Adnkronos)

Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome:

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.