Sequestrato porto turistico di Licata, due rinvii a giudizio

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Sono stati sottratti 7 milioni di euro alle casse del Comune di Licata, grazie a un rapporto confidenziale del tutto anomalo fra il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Vincenzo Ortega e l’imprenditore nisseno Francesco Geraci che ha realizzato il porto turistico e tutte le strutture commerciali connesse senza pagare gli oneri concessori”. Lo hanno sottolineato il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ed il pubblico ministero, Alessandra Russo, illustrando in conferenza stampa i dettagli del provvedimento di sequestro del porto turistico di Licata, nonche’ di tutte le attivita’ commerciali e nautiche, tra cui posti barca e cabine, connesse alla struttura. Nell’ambito del procedimento, sulla realizzazione del porto turistico di Marina di Cala del Sole, la Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio del dirigente del Dipartimento urbanistico del comune di Licata, Vincenzo Ortega, e dell’imprenditore, Luigi Francesco Geraci, per abuso d’ufficio e falso. Nell’inchiesta ci sono altri 22 indagati per reati in materia di edilizia e per occupazione abusivo di demanio marittimo. “L’indagine principale – ha spiegato Patronaggio – verteva sul mancato pagamento degli oneri concessori da parte dell’imprenditore Geraci, che ha costruito decine di locali destinati ad attivita’ commerciali senza pagare un euro al Comune”. “Nel 2014 – ha aggiunto il pm Russo – la concessione demaniale e’ scaduta e, quindi, tutte le strutture che vi ricadono all’interno (negozi, cabine, pontili e aree ristorazione) sono a tutti gli effetti abusive. L’ordine di sgombero e’ stato violato e sono state persino realizzate altre opere”. (ITALPRESS)

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