(essepì) La compagnia di Elena Boschi ha portato bene ai candidati che la affiancavano in liste. Come abbiamo previsto, il suo successo in Alto Adige, ha fatto di avanzare di un posto coloro che la seguivano in lista. Come Carmelo Miceli e Pietro Navarra, il primo in un collegio palermitano, il secondo in un collegio messinese.
Maria Elena Boschi non avrebbe potuto scegliere che il seggio altoatesino, avendo vinto nell’uninominale. Se avesse rifiutato quel seggio, sarebbe rimasta fuori dal Parlamento.
L’ha capito in anticipo il segretario provinciale del Pd di Palermo, Carmelo Miceli. “Era un’opportunità”, ha confermato, “e l’abbiamo colta.”
Entri in Parlamento, come ti senti? Felice per il tuo successo o infelice per i risultati del tuo partito?
“Non so distribuire le pozioni, provo entrambi i sentimenti. Di soddisfazione per il mio successo, ho il quoziente più alto, e per avere indovinato la scelta del collegio”
Che cosa ti aspetti?
“E’ cambiata la prospettiva, siamo all’opposizione sia in Sicilia che a Roma. Ma dovremo ragionare. Ciò su cui si concorda non va buttato via…per partito preso. Opposizione responsabile…”
E ricerca dei responsabili, per trovare la quadra…
“Mi aspetto che i toni della campagna elettorale siano dismessi, mi aspetto che chi ha perso non emuli il vincitore per il fatto che i toni alti hanno portato un plus valore. Il rischio dell’emulazione c’è. Per quanto mi riguarda, cercherò di onorare la politica.”
Che cosa ti auguri?
“Intanto un governo per l’Italia, che ne ha bisogno. Non faremo sconti, su questo non c’è dubbio, ma non ci metteremo nemmeno di traverso per il gusto di farlo”