“Una “soluzione ambigua” di “dimissioni non dimissioni. Renzi, infatti, le annuncia ma le postdata”. Una soluzione
non condivisa da Andrea Orlando. “Noi -dice- siamo, tanto quanto Renzi, contro i caminetti ma anche contro i bunker”, no a “un’intollerabile dittatura della maggioranza”. Quindi congresso subito: “Ridare la parola subito ai nostri iscritti e ai nostri militanti”
“Di fronte alla sconfitta più grave della storia della sinistra italiana del dopoguerra mi sarei aspettato una piena assunzione di responsabilità da parte di un segretario che, eletto con il 70% al congresso, ha potuto definire, in modo pressoché solitario, la linea politica, gli organigrammi e le candidature”, prosegue Orlando.
“Invece siamo alla ormai consueta elencazione di alibi e all’individuazione di responsabilità esterne. Da questo atteggiamento deriva la soluzione ambigua individuata, di dimissioni non dimissioni. Renzi, infatti, le annuncia ma le postdata e si riserva di renderle effettive soltanto dopo la conclusione della trattativa per la definizione degli assetti istituzionali e del nuovo governo”, aggiunge.
“Con l’annuncio delle dimissioni Renzi, inoltre, definisce la linea dei prossimi cruciali mesi e il percorso congressuale. Insomma, lo stesso gruppo dirigente che ci ha condotto alla sconfitta oggi si riserva il compito di affrontare, senza nessuna autocritica, questa travagliatissima fase per il Pd e per il Paese”, sottolinea.
“Noi -sottolinea Orlando- siamo, tanto quanto Renzi, contro i caminetti ma anche contro i bunker. Siamo per il pluralismo previsto dallo Statuto e presupposto fondamentale ad evitare che la vita democratica interna diventi un’intollerabile dittatura della maggioranza. E siamo per ridare la parola subito ai nostri iscritti e ai nostri militanti, vero punto di tenuta di questa difficilissima campagna elettorale”.
“Andiamo sul territorio a discutere e ad ascoltare. Andiamo subito ad affrontare le ragioni profonde che hanno causato lo scollamento del nostro partito con amplissimi settori della società italiana, a partire da quello più popolari. Avviamo subito, nella Direzione nazionale, un confronto aperto e trasparente, che produca un percorso di ricostruzione aperto e unitario”, conclude. (Mon/AdnKronos)