
Il centrodestra moderato è la sola alternativa al grave pericolo che il nostro Paese cada in mano al ribellismo, al pauperismo, al giustizialismo dei cinque stelle. Silvio Berlusconi come Francois Mitterand. La campagna elettorale avviata dal Cav in questi giorni per il voto di marzo ricorda molto quella ‘perfetta’, in termini di comunicazione e di politica, adottata dal leader socialista francese per vincere le presidenziali del maggio 1981 con il famoso slogan ‘La force tranquille’.
La strategia del presidente di Forza italia, almeno per ora, assomiglia tantissimo al battage orchestrato dal pubblicitario Jacques Séguéla 30 anni fa. Toni rassicuranti, evitare il più possibile le polemiche, lanciare affondi solo quando serve (per rivendicare, ad esempio, la leadership del centrodestra e il ruolo di Fi come traino della coalizione in replica a Matteo Salvini), senza mai cercare lo scontro. E soprattutto, cautela sugli argomenti più delicati e scottanti come il caso Boschi.
Berlusconi, raccontano, probabilmente alzerà i toni, se proprio sarà necessario, nelle ultime due tre settimane prima del voto, ma adesso preferisce abbozzare, farsi concavo e convesso, restare conciliante con tutti e coprirsi le spalle, anche i fianchi se aiuta, attraverso la costituzione di due liste di centro, una più ‘laica’ (quella appena nata di ‘Noi con l’Italia’); l’altra di ispirazione Dc con l’Udc di Lorenzo Cesa e l’Udeur di Clemente Mastella.
– “La vittoria di Musumeci è la vittoria dei moderati”, disse il leader azzurro quando Nello Musumeci vinse le regionali in Sicilia e oggi va ripetendo lo stesso concetto a chiunque lo incontri: niente grida, Fi è il volto moderato della coalizione.
Un modo per prendere le distanze dai grillini ma anche dal fronte sovranista rappresentato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Berlusconi, assicurano ad Arcore, ha un’unica preoccupazione: conquistare l’Ialia del non voto, stimata da tutti i sondaggi addirittura intorno al 50%. E questo timore attanaglia gli azzurri soprattutto al Sud, dove la crescita del partito degli astensionisti fa abbassare il quorum e potenzialmente favorisce i pentastellati. Le scelte che i cittadini hanno davanti sono semplici: il non voto, il voto di protesta, o quello di cambiamento e noi siamo il cambiamento, è il ragionamento del Cav convinto che Fi nelle vesti di ‘force tranquille’ possa superare il 20% e dettare la linea ai suoi alleati. Anche i leader della ‘quarta gamba’ vanno ripetendo la stessa cosa sin dal loro debutto ufficiale. ”Siamo il volto rassicurante della coalizione”, ha assicurato Raffaele Fitto, il giorno della presentazione di ‘Noi con l’Italia’. Gianfranco Rotondi lo dice a chiare lettere: ”Berlusconi è la forza tranquilla a cui gli italiani affidano l’unica speranza di avere una maggioranza e un governo”. (Vam/AdnKronos