Berluscuni, “Musumeci, vittoria moderati in Sicilia”. E sceglie Mitterand…

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PALERMO 01.11.2017 - BERLUSCONI A PALERMO PER SOSTENERE LA CANDIDATURA DI NELLO MUSUMECI. DA SINISTRA: NELLO MUSUMECI, SILVIO BERLUSCONI E GAETANO ARMAO. Ph. STUDIO CAMERA / FRANCO LANNINO


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Il centrodestra moderato è la sola  alternativa al grave pericolo che il nostro Paese cada in mano al  ribellismo, al pauperismo, al giustizialismo dei cinque stelle. Silvio Berlusconi come Francois Mitterand. La campagna elettorale avviata dal Cav in questi giorni per il voto di marzo ricorda molto quella  ‘perfetta’, in termini di comunicazione e di politica, adottata dal  leader socialista francese per vincere le presidenziali del maggio  1981 con il famoso slogan ‘La force tranquille’.

La strategia del presidente di Forza italia, almeno per ora,  assomiglia tantissimo al battage orchestrato dal pubblicitario Jacques Séguéla 30 anni fa. Toni rassicuranti, evitare il più possibile le  polemiche, lanciare affondi solo quando serve (per rivendicare, ad  esempio, la leadership del centrodestra e il ruolo di Fi come traino  della coalizione in replica a Matteo Salvini), senza mai cercare lo  scontro. E soprattutto, cautela sugli argomenti più delicati e  scottanti come il caso Boschi.

Berlusconi, raccontano, probabilmente alzerà i toni, se proprio sarà  necessario, nelle ultime due tre settimane prima del voto, ma adesso  preferisce abbozzare, farsi concavo e convesso, restare conciliante  con tutti e coprirsi le spalle, anche i fianchi se aiuta, attraverso  la costituzione di due liste di centro, una più ‘laica’ (quella appena nata di ‘Noi con l’Italia’); l’altra di ispirazione Dc con l’Udc di  Lorenzo Cesa e l’Udeur di Clemente Mastella.

– “La vittoria di Musumeci è la vittoria dei moderati”,  disse il leader azzurro quando Nello Musumeci vinse le regionali in  Sicilia e oggi va ripetendo lo stesso concetto a chiunque lo incontri: niente grida, Fi è il volto moderato della coalizione.

Un modo per prendere le distanze dai grillini ma anche dal fronte  sovranista rappresentato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.  Berlusconi, assicurano ad Arcore, ha un’unica preoccupazione:  conquistare l’Ialia del non voto, stimata da tutti i sondaggi  addirittura intorno al 50%. E questo timore attanaglia gli azzurri  soprattutto al Sud, dove la crescita del partito degli astensionisti  fa abbassare il quorum e potenzialmente favorisce i pentastellati.        Le scelte che i cittadini hanno davanti sono semplici: il non voto, il voto di protesta, o quello di cambiamento e noi siamo il cambiamento,  è il ragionamento del Cav convinto che Fi nelle vesti di ‘force  tranquille’ possa superare il 20% e dettare la linea ai suoi alleati.  Anche i leader della ‘quarta gamba’ vanno ripetendo la stessa cosa sin dal loro debutto ufficiale. ”Siamo il volto rassicurante della  coalizione”, ha assicurato Raffaele Fitto, il giorno della  presentazione di ‘Noi con l’Italia’. Gianfranco Rotondi lo dice a  chiare lettere: ”Berlusconi è la forza tranquilla a cui gli italiani  affidano l’unica speranza di avere una maggioranza e un governo”.        (Vam/AdnKronos

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