Figuccia, indagine su un ex assessore al di sopra di ogni sospetto

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Figuccia se n’e ghiuto e ha consegnato a Musumeci  il record del più rapido transito assessoriale. Franco Battiato fu licenziato dopo cinque mesi, l’assessore all ‘Energia ed ambiente esce di scena dopo neanche trenta giorni. Cosa c’e dietro le dimissioni? Tra le cause sta senza dubbio il riaprirsi della faida politica che ha attraversato Forza Italia prima delle elezioni ed a seguito della quale Figuccia aveva lasciato il partito di Berlusconi per approdare all‘Udc. Tuttavia si intravede dell”altro. Il presidente Musumeci aveva decisamente puntato su una fase di decantazione della situazione per avere  il tempo di individuare soluzioni ai principali problemi che aveva trovato sul tavolo. L’enfatizzazione dei problemi finanziari, con la nomina della commissione dei saggi e la richiesta di riaprire il negoziato con il governo nazionale, serviva appunto a creare il clima giusto per  prendere tempo e scaricare sulla precedente Giunta tutte le responsabilità. A tale scopo si è perfino utilizzata una sentenza della Corte dei Conti che riguarda tutte le regioni per drammatizzare la condizione del bilancio siciliano, mentre l’esercizio provvisorio di tre mesi consentira’ di scavalcare le elezioni generali del prossimo marzo e confrontarsi con i nuovi interlocutori romani. Il tutto supportato da una intensa campagna di stampa all’insegna di “ogni pietra che su muove si trova un verminaio”. Campagna di stampa caduta nel silenzio imbarazzato di qualunque voce di centrosinistra,quando addirittura non ha trovato il sostanziale appoggio- non si capisce quanto consapevole – di pezzi del sindacato confederale.  Una “luna di miele” che sembra essersi interrotta non tanto sulla polemica contro Miccichè e sulla sua proposta di abolire il tetto agli stipendi dell’alta burocrazia di palazzo di Normanni, quanto piuttosto sull’incapacità del nuovo governo di trovare una soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti che rappresenta un’urgenza non più differibile per la Sicilia,  esposta anche ad una probabile procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea.

Le radici di questa situazione sono antiche e Crocetta ha grandi responsabilità, ma la Giunta Musumeci sta dando segni di incertezza  e confusione. Lo stesso Figuccia aveva in una recente intervista dato segni della propria irrequitezza rispetto ad una realtà che avvertiva superiore alle sue forze e nella quale non si sentiva abbastanza tutelato dalla linea generale del governo regionale.

Riuscirà il presidente, che aveva chiesto ai suoi assessori di lavorare e tacere, a gestire quella che appare come la prima seria crisi della sua gestione? L’uomo é abile e di lunga e solida esperienza;  è  riuscito a compiere il miracolo politico di portare al successo una coalizione composita e potenzialmente litigiosa. Ora i nodi stanno venendo al pettine e le contraddizioni stanno emergendo , a partire da quella principale tra il presidente della Regione e il presidente dell’Assemblea.  In una democrazia normale esisterebbe uno spazio grande per un’opposizione capace di fare il suo mestiere.  Ma su quel versante purtroppo tutto tace; troppo profonde e recenti  sono ancora le ferite dentro il PD, paralizzato dalla lotta intestina e troppo flebile è  la voce del resto della sinistra.

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