Dieci punti fondamentali nel contratto di governo a 5 stelle, ma il PD lo sottoscriverà?

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Il Presidente Mattarella ha dato al presidente della Camera, Roberto Fico, il mandato di verificare se ci siano i presupposti per un’intesa di maggioranza parlamentare tra il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Il capo dello Stato ha preso questa decisione dopo il fallimento dell’ipotesi di un governo del centrodestra, come certificato dall’incarico alla Presidente del Senato della settimana scorsa.  In questi giorni Di Maio ha chiesto a più riprese a Matteo Salvini di sedersi al tavolo come leader della Lega per discutere i termini del contratto di governo. E’ cosa nota che ci siano delle differenze programmatiche, ma è altrettanto chiaro che i due schieramenti hanno tanti obbiettivi in comune: la Legge Fornero, la riduzione delle tasse, i diritti dei lavoratori, la lotta alla burocrazia, il sostegno alle famiglie e ai loro figli, la sicurezza su tutto il territorio nazionale, per citare i più determinanti.

Di contro, Di Maio viene accusato da più parti di avere esagerato con il “corteggiamento”, a Matteo Salvini, ma lui continua a sostenere di averlo trovato giusto “perché raggiungere gli obiettivi comuni sarebbe straordinario per il cambiamento dell’Italia”, sostiene. “Pur vero che, visto il suo comportamento ho capito che Salvini non vuole assumersi responsabilità di governo (…) sinceramente non riesco proprio a capire come mai preferisca stare all’opposizione per il bene dei suoi alleati, invece di andare al Governo per il bene degli italiani. E dovrà darne conto a tutti gli imprenditori, pensionati, professionisti, giovani che lo hanno votato per vederlo al Governo e invece ha reso il loro voto ininfluente”. E dal “blog delle stelle” continua la sua analisi: “Fa’ un po’ ridere che si citi il voto del Molise per giustificare queste scelte incomprensibili. Il MoVimento 5 Stelle da solo ha preso oltre il 38% dei voti, il nostro record storico per delle elezioni regionali. 9 liste che si sono unite sotto il centrodestra hanno preso appena 10.000 voti in più. Ma chiariamo cosa sia questo centrodestra, perché qui in Parlamento centrodestra significa Salvini, Meloni e Berlusconi che insieme alle elezioni molisane hanno preso solo il 22% (FI 9,4%, Lega 8,2% e Fdi 4,4%). (…)  Il centrodestra che ha vinto in Molise ha poco o nulla a che vedere con i partiti che sono oggi in Parlamento, quindi eviterei di mischiare le due cose. Io non so se ce ne rendiamo conto, ma questi stanno dicendo che, Berlusconi ha vinto col 9%, la Meloni col 4%, Salvini con l’8% e vuol fare pure il premier, e il Movimento 5 Stelle col 38,5% ha perso! Solo il MoVimento 5 Stelle mantiene sempre, ovunque e comunque la sua identità. Ed è per questo che i cittadini ci hanno premiato con oltre 11 milioni di voti”.

Il Presidente Mattarella oggi ha chiesto a Roberto Fico di verificare se ci sono i presupposti per far siglare il contratto di governo al MoVimento 5 Stelle e al Partito Democratico. Di Maio è comunque costretto ad accettare la richiesta del capo dello Stato e presto incontrerà il Presidente della Camera per valutare la possibilità di questo percorso.

Questa è la settimana decisiva per dare un Governo al Paese e Luigi Di Maio si dice molto ottimista: “non sarà un’alleanza. Voglio dirlo chiaramente ai nostri attivisti, quello che valeva per la Lega, vale anche per il Pd. Le condizioni non cambiano: vogliamo un contratto di governo, fatto a partire dal nostro programma e sulla base redatta dal prof. Giacinto Della Cananea“.

L’incarico di comporre un comitato scientifico per studiare le convergenze programmatiche tra il Movimento 5 Stelle e i due partiti con i quali è in corso un dialogo per il governo, la Lega e il Partito Democratico, è stato conferito il 12 aprile scorso al professor Giacinto Della Cananea, il quale ha redatto un primo schema di accordo, che andrà approfondito insieme alla forza politica che accetterà di sedersi al tavolo con il M5s.

Come emerge anche dal documento, il Movimento 5 Stelle non ha nessuna intenzione di perdere la sua identità politica in un governo di coalizione classico, anche perché la distanza dalla Lega e dal Partito Democratico su molti temi decisivi e sui mezzi per realizzarli pare rimanga netta. Per garantire un governo forte e votato al cambiamento hanno quindi proposto un’intesa su 10 punti fondamentali per il Paese, da portare avanti unendo le forze.

Il contratto prevede naturalmente dei vincoli politici per impedire ad una delle parti contraenti di ignorare l’accordo mettendo a rischio la tenuta del Governo. È previsto un comitato di conciliazione nominato dalle parti con lo scopo di ricomporre le eventuali divergenze e una verifica sull’avanzamento dei lavori a metà della legislatura appena iniziata, così da garantire ai cittadini piena trasparenza sull’azione di governo.

“Con questo prima stesura del contratto abbiamo compiuto un passo importantissimo per facilitare il dialogo con la Lega e il Partito Democratico”, sostiene Luigi Di Maio. “Siamo impazienti di approfondire con la forza politica che lo vorrà i termini del contratto di governo e i 10 punti politici, così da iniziare a lavorare al più presto per riportare l’Italia fuori dalla crisi economica, sociale e morale in cui è intrappolata da troppi anni”.

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