Colpo a super boss della cosca catanese. La Polizia, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Rosario Pitara’, 64 anni, detto “Saretto ‘u furasteri” per omicidio, con l’aggravante di avere agito per motivi futili e abietti al fine di agevolare la cosca mafiosa dei ‘Cursoti milanesi’ e con premeditazione.
Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile di Catania, hanno fatto luce su un omicidio commesso nel 1987 dal boss, al vertice dell’organizzazione mafiosa denominata Cursoti Milanesi, nel corso della cruenta guerra di mafia che vedeva contrapposti i clan catanesi.
La misura cautelare compendia gli esiti di indagini, delegate dalla Procura – Dda di Catania, ed eseguite dalla Squadra Mobile a riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Concetto Bonaccorsi che, insieme a quelle gia’ rese da altri pentiti (Russo Franco e Testa Roberto) hanno consentito di acquisire gravi elementi probatori a carico di Pitara’ in ordine all’omicidio di Gaetano Salici, ucciso con numerosi colpi d’arma da fuoco la sera del 2 agosto 1987. Gia’ in precedenza un indagato, Guglielmino Giovambattista, era stato posto in stato di fermo perche’ gravemente indiziato di concorso nell’omicidio di Salici ed e’ stato condannato dalla Corte di Assise di Appello di Catania, alla pena di 16 anni e 6 mesi di reclusione. Ma gli investigatori non erano riusciti a risalire all’autore materiale dell’omicidio. In base alle dichiarazioni di Bonaccorsi, corroborate da quelle di Roberto Testa, testimone oculare del delitto, occasionalmente presente ai fatti, l’omicidio di Salici sarebbe stato deliberato ed eseguito da Pitara’ perche’ ritenuto coinvolto in un attentato, non andato a buon fine, ordito da esponenti della famiglia Santapaola contro di lui. Invero, circa il movente dell’omicidio, entrambi i collaboratori hanno riferito che erano in corso da parte di affiliati al clan Santapaola tentativi di uccidere Pitara’, in quanto considerato killer spietato e scomodo per gli avversari. Il fratello di Salici, avendo appreso che alcune persone si erano recate dal fratello Gaetano per chiedergli informazioni su dove si trovasse “Saretto ‘u furasteri”, aveva riportato la notizia a Pitara’, che si era convinto che Salici avesse fornito supporto per l’agguato. In effetti, il 30 luglio 1987, alle 18 circa, in via San Leone angolo via Dell’Adamello, c’era stata una sparatoria e dalle notizie confidenziali era emerso che Pitara’ era stato oggetto di un attentato, al quale era riuscito a scampare. Rosario Pitara’, esponente storico della famiglia mafiosa dei Cursoti milanesi, con ruolo di vertice nell’ambito della medesima organizzazione, era stato scarcerato il 18 agosto 2017, dopo un lungo periodo di detenzione. Espletate le formalita’ di rito, e’ stato accompagnato presso la casa circondariale di Catania – Bicocca.