Il matrimonio tra l’Udc e ‘Noi con l’Italia’ è ormai cosa fatta. L’accordo di massima per unire sotto le stesse insegne il fronte liberale e l’anima cattolica del centrodestra, raccontano, è stato raggiunto ieri, durante un vertice tra i leader della cosiddetta quarta gamba (da Raffaele Fitto a Maurizio Lupi) e Lorenzo Cesa. Ognuno rinuncerà a qualcosa, l’obiettivo è mettere insieme i vari cespugli centristi per fare massa e provare a sfondare il 3%. Un modo per coprire il ‘fianco sinistro’ di Silvio Berlusconi e darsi una prospettiva politica per il dopo-Silvio proprio al centro, in alternativa al blocco sovranista formato da Lega e Fdi.
Il compromesso raggiunto, raccontano, sarebbe quello di correre nell’ambito della coalizione sotto lo stesso simbolo, che nella sua veste grafica si presenterà come quello di ‘Noi con l’Italia’ con all’interno lo scudocrociato, lo storico emblema della Balena bianca. Della partita doverebbe essere anche l’Udeur di Clemente Mastella. E si sarebbe riaperta la trattativa con ‘Idea’ di Gaetano Quagliariello. Questi ultimi dovrebbero far capo alla formazione guidata da Cesa, ma sono ancora da studiare le modalità dell’alleanza.
Resterà fuori da questo schema ‘Rinascimento’, il movimento fondato da Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti, che dovrebbe correre da solo o apparentato con Forza Italia. Sempre ieri, infatti, prima del summit tra Cesa e i leader di ‘Noi con l’Italia’, si sarebbe tenuto un incontro tra Fitto, Cesa e Paolo Naccarato, quest’ultimo in rappresentanza di ‘Rinascimento’. Il vertice a tre si sarebbe chiuso con un nulla di fatto.
‘Noi con l’Italia’ avrebbe risposto picche di fronte alla richiesta avanzata da ‘Rinascimento’ di diventare ‘socio fondatore’ del nuovo soggetto centrista nato dall’unione dell’anima liberale e quella cattolica. Sgarbi annuncia la rottura e attacca: ”Il gruppo ‘Noi con l’Italia’ è formato prevalentemente da riciclati, membri del governo Renzi, cacciati o dimissionari come Costa e Lupi. Pensano di guidare un gruppo con Cesa il cui unico obiettivo è ritornare in Parlamento”.
(Vam/AdnKrono