E’ il Pd, in versione opposizione, a guadagnare il podio sul numero di interpellanze e interrogazioni presentate nel primo scorcio di legislatura. Con due destinatari su tutti: Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il primo per questioni più ‘politiche’. Il secondo viene chiamato in causa, soprattutto, in quanto ministro del Lavoro e dello Sviluppo per le tante vertenze in corso in tutta Italia.
Anche il premier Giuseppe Conte viene chiamato in causa appena insediato a palazzo Chigi con un’interpellanza promossa da Lia Quartapelle, Alessia Morani e Piero Fassino, tra gli altri, sul ‘caso’ del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, citato anche da Matteo Renzi e sulla sua presunta incompatibilità per aver dichiarato essere “membro del consorzio Criss (Consortium for Research on Intelligence and Security Services) e di occuparsi da anni di interventi in Paesi usciti da conflitti come Iraq e Libia, attraverso, tra le altre cose, l’organizzazione SudgestAid, una società consortile italiana”.
Poi il caso dello Stadio della Roma ha allargato lo spettro delle interrogazioni a altre personalità, in primis il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a cui il Pd inoltre ha formalmente chiesto di intervenire in aula per chiarire il suo ruolo nella vicenda.
Al ministro Salvini, i dem chiedono chiarimenti dei rapporti con Mosca in un’interpellanza promossa da Emanuele Fiano. “Secondo quanto ripetutamente riportato dalla stampa nazionale e internazionale, nel marzo 2017, sarebbe stato sottoscritto, a Mosca, una sorta di contratto di collaborazione politica tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il vicesegretario del partito Russia Unita, Sergey Zheleznyak; un documento in cui i due partiti si sarebbero impegnati a promuovere le relazioni tra le due parti, con seminari, convegni, viaggi e basato su un cosiddetto ‘partenariato paritario e confidenziale’, nonché la condivisione di esperienze in attività legislative”. Il Pd chiede se questo ‘contratto’ sia compatibile con il ruolo di titolare del Viminale.
E poi c’è la storia dei presunti fondi alla Lega sulla quale è stata fatta un’interrogazione del Pd e, contestualmente, vengono anche chieste delucidazioni in merito ai tre giornalisti che sono stati fermati a Bolzano “ed interrogati per tre ore a causa delle loro inchieste sui flussi finanziari della Lega. A quale titolo sono stati fermati dalla Guardia di Finanza?”, chiede Valeria Valente.
Sono diventate oggetto di un’interrogazione di Debora Serracchiani le dichiarazioni di Salvini su Giulio Regeni e l’Egitto. “Le dichiarazioni del ministro Salvini sono inquietanti dal punto di vista istituzionale e politico, oltre che umano: il presidente del Consiglio chiarisca definitivamente la posizione dell’Italia sul caso Regeni”, scrive l’ex-presidente della regione Friuli.
Il premier Conte e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, vengono chiamati in causa in diverse interrogazioni promosse sul caso della presunto attacco speculativo “ai danni del mercato italiano e dei risparmiatori denunciato dal Corriere della Sera lo scorso 9 giugno”. Lo chiede il senatore Pd, Mauro Maria Marino. in un’Interrogazione sottoscritta dalla quasi totalità del gruppo dem.
Sul fronte dell’opposizione anche Forza Italia si sta dando da fare ma con un elenco, almeno per ora, meno corposo di quello del Pd rispetto alle interrogazioni ai ministri. Mentre è dei giorni scorsi l’interrogazione promossa da Fratelli d’Italia sulla vicenda della bambina con due madri registrata dal comune di Rovereto.
“Ho presentato questa mattina in Senato -dice Andrea de Bertoldi di Fdi- un’interrogazione per chiedere quale iniziativa il Governo intenda mettere in atto per evitare lo stravolgimento del concetto di famiglia tradizionale a fronte del reiterarsi dei casi di adozione di minori da parte di coppie omogenitoriali. Il Parlamento si è espresso chiaramente bocciando l’introduzione, nel nostro ordinamento, della stepchild adoption. Andremo quindi avanti per difendere la famiglia tradizionale”. (Pol/AdnKronos)