Pozzallo, sedata rivolta all’hot spot, sindaco Ammatuna denuncia rischi folta presenza tunisini

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Un tentativo di rivolta all’hotspot di Pozzallo e’ stato sedato sul nascere dalle forze dell’ordine. Lo rende noto il sindaco, Roberto Ammatuna, secondo cui “il rischio che avevamo denunciato per tempo sta verificandosi come previsto”. “La citta’ di Pozzallo – spiega il primo cittadino – si e’ sempre espressa in favore dell’accoglienza e della solidarieta’ in favore dei migranti, senza distinzione fra coloro che fuggono dalla guerra o dalla fame. Nessuna distinzione, quindi, fra chi ha bisogno. Soltanto un paletto e’ stato posto con chiarezza: il tutto deve avvenire nell’ambito della piena legalita’. Siamo stati fra i primi a segnalare un mutamento della situazione, che deriva dalle nazioni di provenienza dei migranti, pur sapendo che si correva il rischio di strumentalizzazioni di parte, cosa che e’ puntualmente avvenuta. Abbiamo denunciato il problema dell’intensificazione di persone provenienti dalla Tunisia che si sono dimostrate irrispettose di ogni regola dell’accoglienza, che hanno causato problemi all’interno del centro di accoglienza ribellandosi anche alle forze dell’ordine. Da parte del Ministro Minniti abbiamo avuto piena collaborazione, tant’e’ che per queste persone si e’ provveduto ad un rimpatrio veloce e non si e’ consentito loro di uscire dall’hotspot. Adesso pero’, con la chiusura del centro di Lampedusa, la situazione e’ diventata piu’ problematica: proprio oggi c’e’ stato all’interno dell’hotspot un tentativo di rivolta prontamente sedata dalle forze dell’ordine che hanno impedito la fuga ad alcuni riottosi, evitando anche il minimo problema alla cittadinanza”.

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