Montante, Schifani e Esposito non rispondono ai PM. Accusati rivelazione segreto istruttorio

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L’ex Presidente del Senato Renato Schifani e il generale Arturo Esposito, indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere l’imprenditore Antonello Montante, interrogati dal gip si sono avvalsi della facoltà di non
rispondere. L’accusa è di rivelazione di segreto istruttorio. Il senatore Schifani, di Fi, ha depositato ai magistrati una richiesta di trasferimento degli atti alla Procura di Palermo competente a indagare, secondo i suoi legali, visto che i presunti reati di rivelazione del segreto investigativo e favoreggiamento a lui
contestati sarebbero avvenuti a Palermo.

Prima notte in carcere intanto per  l’imprenditore Antonello Montante, l’ex Presidente degli industriali  della Sicilia accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione che ieri è stato trasferito dai domiciliari al carcere.  Secondo i magistrati della Dda di Caltanissetta, Montante dai  domiciliari, nella sua villa di Serradifalco (Caltanissetta), avrebbe  provato a inquinare le prove raccolte contro di lui dagli inquirenti.  Così nei giorni scorsi i pm hanno chiesto al gip l’aggravamento della  misura cautelare. Richiesta accolta dal gip nisseno Maria Carmela  Giannazzo che ha disposto d’urgenza il provvedimento.

Lo scorso 11  maggio, la notte dell’arresto a Milano, Montante aprì ai poliziotti,  guidati dal capo della Mobile Marzia Giustolisi, solo oltre un’ora  dopo. Per gli inquirenti perse tempo per provare a distruggere 24 pen  drive su cui aveva nascosto parte del suo archivio. Ma lui aveva detto al gip di avere paura che fossero uomini di Cosa nostra “che volessero uccidermi”. Non solo. Mentre era ai domiciliari Montante avrebbe anche ricevuto la visita di due persone nella sua villa. Così, ieri sera per Montante si sono aperte le porte del carcere.

Trasferta romana oggi per gli  investigatori del caso Montante. Verranno interrogati gli indagati  ‘eccellenti’ coinvolti nell’inchiesta che ha portato all’arresto  dell’imprenditore siciliano che ieri sera è stato trasferito dai  domiciliari al carcere su richiesta della Procura. Oggi verranno  sentiti nella Capitale l’ex Presidente del Senato, Renato Schifani, ma anche il generale Arturo Esposito, ex direttore del servizio segreto  civile oggi in pensione. E ancora Andrea Grassi, ex dirigente in della Polizia in servizio presso il Servizio centrale operativo e il  professor Angelo Cuva. Infine, interrogatorio anche per Andrea  Cavacece, capo reparto dell’Aisi. Sono tutti indagati per concorso in  rivelazione di notizie riservate. A Schifani e Cuva viene contestato  anche il reato di favoreggiamento.

L’inchiesta della squadra mobile  nissena ipotizza che il primo anello della catena delle fughe di  notizie abbia visto in azione Andrea Grassi, ex dirigente della prima  divisione del Servizio centrale operativo della polizia. Quest’ultimo  avrebbe parlato con Cavacece, che a sua volta avrebbe attivato il  generale Esposito. Ed, infine, Esposito avrebbe parlato con Schifani.        (Ter/AdnKronos)

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