Più lavoro, soprattutto per i giovani, più’ attenzione alle imprese, più’ crescita e meno debito pubblico: torna ad elencare le priorità necessarie al rilancio del Paese dal palco dell’assemblea privata il leader di Confindustria Vincenzo Boccia, rinnovando il messaggio che gli industriali avevano già inviato alla politica dagli Stati generali convocati lo scorso febbraio.
Ma questa volta il clima che si respira nella platea che affolla la convention non e’ solo di attesa per le future decisioni del nuovo governo M5S-Lega; trapela piuttosto il timore che nel prossimo esecutivo possano prevalere politiche anti-industriali. E’ forte infatti l’applauso che accompagna le parole di Boccia a commento del nuovo futuro che sembra profilarsi per l’Ilva e per la siderurgia italiana dal contratto di governo M5S-Lega .”Non si possono cambiare le regole del gioco ogni volta che cambia il governo. E’ una questione fondamentale, meridionale e industriale. E’ una questione di credibilità e responsabilità del paese”, dice anche se poi ricorda subito come “i messaggi inviati da Confindustria ai vari governi che si sono succeduti siano sempre stati improntati ad un dialogo a 360 gradi con l’esecutivo e le istituzioni”.
E anche le tradizionali distanze con Cgil Cisl e Uil in questi anni si sono attenuate, ricorda ancora Boccia citando il patto per la Fabbrica con cui nei mesi scorsi si sono riscritte unitariamente le relazioni industriali, le regole sul contratto e quelle sulla rappresentanza. “E’ stato un percorso lungo fatto di iniziali distanze colmate pero’ dalla volonta’ di imprimere un forte cambiamento al mondo del lavoro”, spiega rivendicando anche la nuova decontribuzione per 3 anni per le assunzioni degli under 30 varata dal governo Gentiloni.
Ma nella sua relazione Boccia ha toccato anche i temi interni all’associazione, a cominciare dagli arresti per corruzione dell’ex vicepresidente di Confindustria Antonello Montante. “Stiamo seguendo la cosa ma rivendichiamo con chiarezza la lucidita’ del capire: non saremo ne’ giustizialisti ne’ giustificheremo nessuno. Auspichiamo quanto prima che si vada a sentenza. Non ci faremo prendere la mano dall’idea giustizialista di fare processi prima ancora che accadano”, rivendica .
E quanto all’uscita di Luxottica dalle territoriali di viale dell’Astronomia, ultima in ordine di tempo dopo altri addii clamorosi da Confindustria, dice: ‘dobbiamo aprire un dibattito su come fidelizzare le nostre aziende perchè non ci sia discrasia tra rappresentanza nazionale, servizi, territoriali e categorie. Bisogna aprire una stagione cioe’ – conclude- in cui rappresentanza e servizi vengano percepiti in maniera più’ efficiente”.
E sempre sul fronte interno a pesare, sopratutto sul bilancio di Confindustria, anche il caso Sole24ore. Viale dell’Astronomia, infatti, chiude il 2017 con un disavanzo della gestione operativa e finanziaria di 696.344 euro malgrado le azioni di riduzione dei costi gestionali abbiano portato, rispetto al Bilancio 2016, ad una contrazione delle principali voci di spesa con una riduzione del costo del personale di 1.865.986 euro e scontando oneri tributari per 944.854 euro. Un risultato principalmente dovuto a spese non correnti evidenziate nella voce Consulenze per attività correlate al Sole 24 Ore, nonché per la riduzione dei proventi finanziari conseguenti al disinvestimento di una significativa parte del patrimonio per la raccolta di liquidità destinata all’aumento di capitale realizzato nel mese di novembre. (Tes/Adnkronos)