il giudice monocratico di Monza che ha condannato a sei mesi di reclusione l’ex assessore regionale ai Beni culturali e a tre, per omesso controllo, il direttore della testata, Sallusti per aver diffamato con un articolo, pubblicato su Il Giornale, l’ex PM della Procura di Palermo, Nino Di Matteo.
L’articolo giudicato diffamatorio è stato ospitato nella rubrica Sgarbi Quotidiani il 2 gennaio del 2014. Sallusti e Sgarbi dovranno risarcire i danni al pm, ora in servizio alla Dna, da liquidarsi in sede civile. Il giudice ha concesso a Di Matteo una provvisionale di 40 mila euro.
Sia Sgarbi che Sallusti hanno usufruito delleattenuanti generiche e della sospensione della pena. L’articolo incriminato era intitolato:”Quando la mafia si combatte soltanto a parole”.
Sgarbi ha scritto: «Riina non è, se non nelle intenzioni, nemico di Di Matteo. Nei fatti è suo complice. Ne garantisce il peso e la considerazione». E ancora: «C’è qualcosa di inquietante nella vocazione al martirio (del magistrato ndr)» e «gli unici complici che ha Riina sono i magistrati»..