All’alba di oggi, nelle Province di Reggio Calabria e dell’Aquila, i Carabinieri del Comando di Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 soggetti ritenuti responsabili – a vario titolo – di associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona. Il provvedimento e’ stato emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia. I militari hanno anche eseguito un sequestro su conti correnti e depositi bancari nella disponibilita’ degli indagati, per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. L’organizzazione avrebbe sottratto ingenti somme da numerosi conti correnti bancari interponendosi tra i clienti degli istituti di credito e le stesse banche.
L’operazione “Fraudatores” giunge al termine di indagini avviate nel febbraio 2018 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina in collaborazione con il Reparto Indagini Telematiche del ROS. L’organizzazione aveva base nella fascia ionica reggina ed era attiva sull’intero territorio nazionale dove avrebbe sottratto ingenti somme di denaro da diverse centinaia di conti correnti bancari online. Gli indagati avrebbero modificato gli indirizzi di posta elettronica certificata di alcuni tra i piu’ noti istituti di credito nazionali ed esteri, sostituendoli con quelli di analoghe caselle di posta certificata, chiamandole in modo del tutto simile alle originali, attivate su provider specializzati e intestate a soggetti ignari o inesistenti. Grazie a tale espediente, i pirati informatici sarebbero riusciti, da un lato, a interporsi tra i titolari dei conti correnti online e i rispettivi istituti – secondo una modalita’ di attacco cibernetico nota come M.I.T.M. (man in the middle) – e, dall’altro, ad entrare in possesso delle credenziali di accesso ai rapporti finanziari. Da qui avrebbero disposto una sequenza di operazioni di home banking, trasferendo le somme in conti bancari intestati a persone ignare, vittime di furto d’identita’, gestiti dagli stessi appartenenti all’organizzazione.
Al vertice del gruppo ci sarebbe stato Giuseppe Cesare Tricarico che sarebbe stato coadiuvato dal fratello Davide. I due – nonostante fossero entrambi sottoposti da tempo agli arresti domiciliari in ragione del loro coinvolgimento in un indagine della Procura di Reggio Calabria per reati analoghi a quelli oggi contestati – avrebbero continuato a compiere reati con l’ausilio dei conterranei Nicola Ameduri e Nicodemo Porporino. Porporino e Antonello Cancelli, quest’ultimo residente nella provincia dell’Aquila, sarebbero stati i terminali su cui fare confluire il denaro, dopo i vari passaggi intermedi necessari per ripulirlo.
Questi gli indagati: 1.TRICARICO Giuseppe Cesare, 37enne di Gioiosa Ionica (RC) 2.TRICARICO Davide, 33enne, di Grotteria (RC) 3.AMEDURI Nicola, 35enne di Gioiosa Ionica (RC) 4.PORPORINO Nicodemo, 54enne di Grotteria (RC) 5.CANCELLI Antonello, 35enne della provincia dell’Aquila.
(ITALPRESS)