Si fermeranno per 72 ore i lavoratori portuali di tutta la Sicilia. L’interruzione e’ prevista dalla mezzanotte di domani 3 maggio a sabato prossimo. A proclamare l’astensione dei lavoratori, che si occupano delle operazioni portuali, sono i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nell’ambito della vertenza sull’autoproduzione, che consiste nella scelta di alcuni armatori di gestire in proprio le attivita’ portuali che sono di competenza delle maestranze che operano all’interno degli scali. I lavoratori si riuniranno in sit-in all’interno di tutte le aree portuali della Sicilia. Lo stato di agitazione era stato proclamato lo scorso 27 marzo, ma a portare allo sciopero di 72 ore, che causera’ il blocco totale delle operazioni portuali, e’ stata la decisione annunciata dalla Caronte & Tourist che ha comunicato all’Autorita’ portuale di Messina e all’impresa portuale di Milazzo la volonta’ sin da subito di agire in regime di autoproduzione. “Da anni le compagnie armatoriali – commentano dalle tre segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia – usano l’autoproduzione come strumento per ottenere ribassi sui servizi. Un atteggiamento scorretto se si considerano i capitolati d’appalto milionari dove si prevedono anche i costi operativi di questi servizi. Non possiamo tollerare il comportamento provocatorio e disfattista delle compagnie armatoriali che, in assenza di un controllo, ritengono di poter agire non rispettando le normative”. A sostegno della vertenza regionale, e’ stata lanciata dai sindacati una petizione sottoscrivibile on line al link: https://www.change.org/p/no-all-autoproduzione-nei-porti-italiani. (ITALPRESS).
Porti, i lavoratori incroceranno le braccia per 72 ore
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