“Oltre a chiedere indietro” l’acconto da 20 milioni di euro, a Blutec, per Termini Imerese, “abbiamo anche revocato il contratto di sviluppo. Non potevamo fare diversamente”. A dirlo, in una intervista al quotidiano La Repubblica e’ l’ad di Invitalia Domenico Arcuri.
“Abbiamo semplicemente applicato la legge che impone alle imprese di investire effettivamente i finanziamenti ottenuti entro una determinata scadenza. Questo non e’ successo e ora, purtroppo, si apre un grande problema socio-territoriale”, spiega il manager. Fiat ha un ruolo nella partita? “Blutec sostiene che il rilancio dell’impianto dipende molto dalla commessa per l’assemblaggio del Doblo’ elettrico: un progetto che sta andando avanti, anche se a rilento…”, continua Arcuri secondo cui “Blutec ha una storica relazione di fornitura con la Fiat. Evidentemente, non ha trovato altri interlocutori consistenti. E, magari, ha anche pensato che affrontare la crisi a Termini gli avrebbe dato piu’ forza contrattuale con la stessa Fiat”.
Il futuro dello stabilimento ex Fiat di Termini sara’ al centro di un incontro che si terra’ prossimamente al ministero dello Sviluppo Economico: “Il ministro Calenda, che sul fronte delle crisi industriali continua a lavorare con la stessa efficacia, ha convocato un tavolo con Blutec”, dice Arcuri. (ITALPRESS)