IL presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo in Aula al termine della discussione generale sulla Finanziaria, ha illustrato la finanziaria del governo. Nessuna concessione alle interpretazioni, grande voglia di dire le cose come stanno, a muso duro.
“I tagli ci sono stati e, smettiamola con l’ipocrisia, dobbiamo dire ai siciliani che, se vogliamo mettere sulla buona strada questo Ente fortemente depotenziato, i tagli continueranno a esserci”, ha detto il governatore. ” Nessun presidente vorrebbe dirlo, io pero’ ho la follia di dirlo, altrimenti sarei come quei presidenti che i tagli li hanno fatti senza dirlo, mettendo le mani nel portafoglio senza farsene accorgere. Un furto con destrezza. No, niente furti con destrezza, almeno per tre anni i tagli ci saranno se vogliamo che la Regione siciliana torni a essere una Regione normale”.
“Questa Regione non puo’ essere piu’ quello che e’ stato finora. E sono stanco di sentir dire sempre ‘ma che fa la Regione?’ oppure ‘perche’ non lo chiedi alla Regione?’. Dobbiamo dirlo a tutti, la Regione non e’ piu’ il Pozzo di San Patrizio conosciuto per 30, 40, 50 anni. E sarebbe bene che qualche siciliano, invece di chiedersi sempre ‘cosa fa per me la Regione’, possa chiedersi ‘cosa faccio io per la Regione?’. E se ognuno dovesse fare il proprio dovere, la Regione avrebbe piu’ risorse finanziarie e d’intervento”.
“Non ho il compito di difendere una Regione che fa acqua da tutte le parti, ma e’ al bivio e tutti abbiamo il dovere di contribuire a risollevarla – ha aggiunto Musumeci -. E ancora, lo diro’ alle organizzazioni sindacali che incontrero’: smettiamola di dire che bisogna difendere questo Regione che ha creato occupazione senza lavoro. La domanda e’: quanto ci costa quell’Ente, quella struttura, con 100, 200, 1000 dipendenti. Quanto ci costa?”
“Questa che ci ritroviamo e’ la Finanziaria che poteva esprimere una coalizione di Governo in queste condizioni, interne ed esterne. E’ una Finanziaria, se volete, che vuole segnare l’inizio di una inversione di tendenza, un progetto ambizioso si dira’, ma se l’ambizione non fa scattare la molla che deve far operare con un metodo nuovo, a che serve l’ambizione?”
“Stiamo vivendo da protagonisti la stagione piu’ triste della storia autonomistica della Regione siciliana. Non e’ un merito ma la vilta’ del calendario – ha aggiunto -. La Regione e’ stata un bancomat per tutti i Governi, per tutte le formule. La Regione e’ stato un ammortizzatore sociale. E’ stata la piu’ grande industria di quest’Isola. E’ stata spesso lo strumento cieco e comodo attraverso il quale conquistare facile consenso, e quindi drogato. L’ambizione e’ quella di non fare piu’ della Regione un bancomat, anche perche’ tra qualche mese a chi chiedera’ risorse al bancomat si ritrovera’ sul display come risposta ‘disponibilita’ esaurita’. Ecco, il mondo e’ cambiato: quella Regione non esiste piu'”.
“E’ una Finanziaria concepita nella consapevolezza di una Regione fortemente indebitata, con un contenzioso aperto con il Governo nazionale, con un contributo che dobbiamo alla finanza pubblica nazionale di 1,3 miliardi; eppure abbiamo voluto assecondare le richieste che arrivavano dall’opposizione. Abbiamo commesso l’errore di condividere l’esigenza venuta fuori dall’Aula, in particolare dalle opposizioni. Avevamo presentato una Finanziaria asciutta, 35-36 articoli, siamo arrivati a 130, dopo lo stralcio 118. Ma non vogliamo affidare al Parlamento il diritto di intervenire?”.
“L’importante e’ che l’Assemblea lo abbia fatto. E che lo abbia fatto non nella stanza del presidente della Regione, ma che lo abbia fatto in commissione, alla luce del sole, nel ruolo preposto a farlo – ha aggiunto Musumeci -. Non c’e’ nessun marchettificio. Dopo il Bilancio e la Finanziaria faremo le riforme. Le faremo assieme, perche’ le riforme le fa il Parlamento. Noi avanzeremo una proposta com’e’ normale che sia e ci confronteremo”
“E speriamo – ha sottolineato Musumeci – di poter vincere il contenzioso con lo Stato per avere a disposizione qualche risorsa in piu’ e per vedere riconosciuti legittimi diritti indegnamente espropriati a questa Regione con atteggiamenti remissivi di diversi Governi, non soltanto dell’ultimo”.
Il Governatore ha ribadito le linee guida che hanno ispirato la manovra: “Priorita’ alle imprese, attenzione alle fasce sociali deboli e riduzione dei costi della politica”.(ITALPRESS)