“ La lotta contro le mafie riguarda il Paese ma se possiamo dire di averla combattuta sottolinea Minniti- ministro dell’Interno-l’abbiamo fatto tutti insieme. A vedere il filmato che ricordava tutti coloro che si sono susseguiti alla Squadra Mobile di Palermo mi è venuta la pelle d’oca. Non è possibile raggiungere obiettivi senza che ci sia il sacrificio, ma nella vera democrazia non dev’ essere portata all’estremo. Abbiamo sconfitto lo stragismo, certamente non la mafia. Tutti i mafiosi di allora sono finiti in carcere. La democrazia non può dimenticare la parola giustizia. abbiamo die nemici mortali la mafia e il terrorismo che noi affrontiamo coraggiosamente. Da questa Squadra Mobile sono usciti i migliori e quando i giovani ci entrano devono avere la pelle d’oca perchè si è fatta la storia. Voglio concludere con una frase di Churchill:” Mai un Paese, una comunità deve così tanto a così pochi”.
Ma un grazie hanno voluto rivolgere sia il ministro Marco Minniti che il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, al questore di Palermo, Renato Cortese che catturò Provenzano il 11 aprile 2006.
E il questore di Palermo aprendo la cerimonia : “ Sono emozionato, perchè qui in questa Questura abbiamo gioito ma anche sofferto, pianto, litigato. Questa è la mia casa ma anche di tutti coloro che hanno perso la vita”.
Presenti le autorità civili e militari, ma anche il procuratore Francesco Lo Voi e all’ ex presidente del Senato Pietro Grasso. Tra i volti noti e protagonisti degli anni della mobile anche Maurizio Calvino, che l’ha guidata fino al 2015, e poi Luigi Savina che fece parte della Catturandi, oggi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e vicario di Gabrielli.
E poi seduti prime file del complesso Santa Elisabetta a pochi centimetri dalla Squadra Mobile, i tanti familiari delle vittime.Tra loro i familiari di Boris Giuliano, il figlio Alessandro è attualmente capo dello Sco e poi i genitori dell’agente Agostino e moglie e figli di Ninni Cassarà.
E’ stato scoperto un busto in bronzo, realizzato dal maestro Giacomo Rizzo docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, in memoria del Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato Antonino Cassarà, che ha diretto la Sezione Investigativa di quell’Ufficio dal 3 maggio 1980 al 6 agosto 1985, prima di essere ucciso da Cosa Nostra.
Successivamente è stata dedicata una sala della Questura alPrimo Dirigente della Polizia di Stato Mario Bignone, che ha prestato servizio presso la Squadra Mobile di Palermo dal 25 novembre 2002, assumendo la direzione della Sezione “Catturandi” dal 06 febbraio 2008 fino al 21 luglio 2010, giorno in cui è scomparso a causa di una malattia.
Infine sono state consegnate diverse onoreficenze al personale della Polizia.