“Leoluca Orlando è uno dei grandi responsabili della sconfitta alle scorse regionali. Ha proposto un modello che è risultato fallimentare e poi è scomparso prima ancora della chiusura delle liste. Adesso a 40 giorni dal voto abbiamo la necessità di avere un grande senso di responsabilità. O assumiamo un ruolo nella formazione delle liste oppure il rischio è il disimpegno”. Lo ha detto Antonio Rubino, responsabile regionale dell’Organizzazione del Pd siciliano, durante il suo intervento alla direzione regionale del partito in corso a Palermo.
“Non credo ai sondaggi, non penso che la partita dei collegi uninominali sia
irrimediabilmente persa, è un tipo di competizione in cui conta la qualità delle facce. In ogni caso è utile un nostro lavoro sul territorio”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd siciliano, Fausto Raciti, nella sua relazione d’apertura dei lavori, in corso in un hotel di Palermo. “Vogliamo provare a lavorare a una proposta o decidiamo di demandare la discussione sulle liste alla Direzione nazionale – ha proseguito -? Io penso sia utile il nostro lavoro per quanto riguarda l’uninominale. Al massimo lunedì vorrei incontrare i segretari provinciali per le proposte sapendo che sarà difficile immaginare di comporle come separate rispetto alla proporzionale. Siamo già fuori tempo massimo”.
“Dobbiamo provare a dare autorevolezza al Pd, c’è il rischio di una marginalità. Il sistema elettorale con cui andremo a votare presenta un’aberrazione: premia le coalizione pur
sapendo che quelle stesse coalizioni possono essere smantellate un minuto dopo il voto”. Lo ha detto l’ex assessore regionale siciliano all’Agricoltura, Antonello Cracolici, durante il suo intervento alla Direzione regionale del Pd, in corso in un hotel di Palermo.
“In vista delle candidature alle politiche – ha aggiunto Cracolici – possiamo decidere di pensare che ognuno si gioca la propria partita e se finisce male abbiamo un alibi per prendercela con qualcuno, e questo sarebbe un gioco di deresponsabilizzazione, oppure l’altra strada, certamente più complicata, è fare una battaglia politica perché sia la Sicilia, tutto il partito siciliano, a portare a Roma la proposta delle candidature”.
(Loc/Adnkronos)