“Potere al popolo”, nuono partito a sinistra, nasce a Palermo

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(Giovanni Burgio)”Noi vogliamo dare il potere agli studenti. Noi vogliamo dare il potere al popolo. Questa proposta è partita alcuni mesi fa da noi studenti e questo è il nostro obiettivo. Se gruppi, partiti, associazioni, accetteranno questo programma, sono i benvenuti”. Questo il messaggio lanciato da uno dei numerosi ragazzi presenti all’attivo di “Potere al popolo” di mercoledì 27 dicembre al bar-libreria Garibaldi di Palermo.

C’è grande entusiasmo intorno alla nascita di questa nuova organizzazione politica che ha già deciso di presentarsi alle prossime elezioni nazionali di marzo. Erano almeno una quarantina le persone presenti e un centinaio le adesioni nelle precedenti due assemblee cittadine. Anziani delusi da precedenti esperienze politiche di sinistra e giovani animati da sorprendente ottimismo. Pezzi di sindacalismo ribellista, membri di partiti di sinistra, collettivi studenteschi, singoli cittadini, associazioni di base.

Il movimento politico “Potere al popolo” cui fanno riferimento è quello nato dalle due assemblee nazionali di Roma del 18 novembre e 17 dicembre. Un’aggregazione voluta dal Centro sociale di Napoli “‘Je so pazzo” che occupa l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di via Imbriani.

I riferimenti politici sono le lotte sociali che sorgono spontaneamente dal popolo, la lotta al capitalismo e al liberismo, l’emancipazione degli strati più deboli, la costruzione di una società libera dallo sfruttamento. Riduttivo quindi definirli “sinistra radicale”, “sinistra estremista”, “sinistra-sinistra”.

Non c’è alcuna segreteria partitica, né ceto politico di movimento. Si pensa invece a un’organizzazione federata, flessibile, capace di tenere insieme le diversità. Il potere decisionale definitivo spetta all’assemblea plenaria.

Certo, quando i membri del circolo culturale marxista “Palermograd” hanno ridimensionato il valore della presenza alle elezioni politiche, rilanciando invece il progetto radicale e a lungo termine che s’intende perseguire, un po’ di scompiglio è serpeggiato nell’affollata riunione. Ma la risposta è arrivata sempre dallo stesso studente che ha chiari i traguardi da raggiungere: “Le elezioni non costituiscono un nostro fine, sono solo un mezzo. E poi vogliamo dare agli elettori una possibilità in più di scegliere”.

La lotta è ora quella contro il tempo: le elezioni sono tra due mesi e bisogna raccogliere le firme per presentare il simbolo in tutti i collegi elettorali. E se la maggioranza dei presenti non si fa illusioni sul superamento della soglia di sbarramento fissata al 3%, c’è chi invece nutre forti speranze nel fatto che la mancanza di un vero partito di sinistra dirotterebbe su “Potere al popolo” i tanti consensi della gente profondamente scontenta.

 

 

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